Ecco la tassa sulle calamità: benzina più cara di 50 cent
L'ipotesi si trova all'interno della riforma della Protezione Civile. Codacons: "E' un provvedimento folle. 73 euro a famiglia"
La riforma in via preliminare della Protezione civile, approvata dal Cdm, nasconde dentro di sè un'ulteriore beffa per i consumatori. Infatti, nel testo è scritto che, in casi emergenziali, è possibile un aumento di 5 centesimi dell'accisa sui carburanti. "Nel momento della dichiarazione dello stato di emergenza si provvede al fabbisogno finanziario utilizzando le risorse del fondo nazionale di protezione civile. Qualora sia utilizzato anche il fondo spese impreviste, lo stesso è immediatamente e obbligatoriamente reintegrato con risorse ordinarie e/o con le maggiori entrate derivanti dall'aumento dell'accisa sui carburanti, stabilita dal Consiglio dei ministri in misura non superiore a cinque centesimi per litro". Inoltre, al momento della dichiarazione dello stato di emergenza, le Regioni avranno "facoltà di elevare l'imposta regionale sulla benzina di loro competenza sino al massimo di cinque centesimi per litro". "Provvedimento folle" - Il Codacons lancia l'allarme, dopo la decisione di inserire nella riforma della Protezione civile una clausola che permette di aumentare la benzina di 5 centesimi al litro in situazioni emergenziali. "L'aumento ipotizzato dal Consiglio dei ministri per finanziare la Protezione Civile, determinerebbe un aggravio di spesa pari ad almeno 73 euro annui ad automobilista solo di costi diretti. "Un simile provvedimento sarebbe semplicemente folle - afferma il Presidente Carlo Rienzi - Disporre per legge il rincaro dei listini alla pompa, quando i prezzi hanno raggiunto livelli record che sfiorano i 2 euro al litro, e dopo una successione incredibile di nuove accise introdotte per finanziare qualsiasi cosa, avrebbe effetti disastrosi sui prezzi al dettaglio in tutti i settori, sui consumi delle famiglie e sulle tasche degli automobilisti, categoria sempre più spremuta come un limone".