L'Imu si paga in tre rate Zero sconti agli anziani
Lunedì il relatore del decreto fiscale presenterà un emendamento per rateizzazione. Nessun favore ai pensionati nelle case di riposo
L'Imu si potrà pagare in tre rate. Lo ha detto Gianfranco Conte, al termine della Commissione Finanza che tuttavia non è entrato nel dettaglio delle scadenze, un particolare invece importante ai fini delle dichiarazioni dei redditi. Per il relatore del decreto fisco "le modifiche all'Imu sono necessarie, anche se le risorse sono poche" e riguarderanno anche gli edifici storici e gli immobili affittati a canone concordato. Modifiche che saranno contenute negli emendamenti che Conte ha fatto sapere che presenterà entro lunedì sedici aprile. Case di riposo, fondazioni bancarie e dimore- A proposito di un'agevolazione che gli anziani ricoverati nelle case di riposo, Gianfranco Conte ha spiegato che il rischio è che un emendamento in questo senso «spinga i familiari a mettere gli anziani nella casa di riposo» per usufruire della tassazione più leggera sulla loro casa di abitazione. Nell'iter in Senato il sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani aveva già espresso il suo parere contrario ad agevolare le case degli anziani in residenze di cura per un «rischio di evasione ed elusione». Tra gli emendamenti segnalatì dai gruppi cioè sulle proposte di modifica che saranno portate al voto, ce ne sono diversi, sia di maggioranza che di opposizione, che chiedono appunto che le fondazioni paghino l'imposta.«Non è vero che le fondazioni bancarie non pagano l'Imu, è un falso problema». La normativa sull'Imu potrebbe essere rivista e alleggerita per le case affittate a canone concordato e per le dimore storiche. I comuni - ''Se la rateizzazione sarà solo sulla prima casa non immagino grandi effetti, perché se rateizzano tra giugno, settembre e dicembre si anticipa un pezzo di dicembre e si posticipa un pezzo di giugno, se invece la rateizzazione riguarderà anche le seconde case avrà effetti devastanti e sarà molto, molto complicato'', è stato il commento del presidente dell'Anci, Graziano Delrio. Borse di studio e medici Due giornate di sciopero dei giovani medici italiani e un sit-in davanti alla Camera, per protestare contro un emendamento del testo di conversione del decreto fiscale, che introdurrebbe l'Irpef sulle borse di studio percepite dai medici in formazione specialistica, dottorandi, e corsisti in medicina generale. Ad invitare i colleghi a due giornate di astensione, lunedì e martedì, da attività assistenziali e di ricerca, sono il Segretariato italiano giovani medici (Sigm) e la Confederazione nazionale degli specializzandi (Federspecializzandi), con una nota congiunta. Il ritrovo, martedì 17 aprile, sarà in piazza del Parlamento, dalle 11 alle 13. Per uno specializzando, si parla di 300 euro mensili in meno, se la tassazione venisse confermata.