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Maroni dai pm di Milano "Bossi? Lo hanno fregato"

Bobo a Palazzo di Giustizia: "La Lega pronta a costituirsi parte civile. Siamo a completa disposizione. Sono qui a tutela e difesa del partito"

Andrea Tempestini
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Roberto Maroni si è presentato in procura a Milano per un colloquio con il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e i pubblici ministeri Paolo Filippini e Roberto Pellicano, i titolari dell'indagine sulla presunta truffa ai danni dello Stato della Lega Nord e sulla presunta appropriazione indebita ai danni dello stesso Carroccio. "La sfida tra Bossi e Maroni è solo all'inizio" Il videocommento di Pietro Senaldi su LiberoTV "Pronto a costituirmi parte civile" - Una volta concluso l'interrogatorio con i pm, Maroni ha spiegato ai cronisti di essere "a completa disposizione della magistratura" e che "se la procura ci chiederà dei documenti siamo pronti a fornirli. Io sono qui a tutela e difesa della Lega che si costituirà parte civile. Non vogliamo nascondere nulla - ha prosegutio - vogliamo garantire la piena e leale collaborazione con il Carroccio. Arrivare alla verità e accertare tutte le responsabilità è nel nostro interesse. Ringraziamo i magistrati per questa visita, che è avvenuta su nostra richiesta". "La Tanzania determina una reazione" - “Qualcuno ha approfittato della buona fede di Umberto Bossi per favorire se stesso - ha aggiunto Maroni dopo l'incontro con le toghe -. Il versante giudiziario interessa poco. L'indagine - ha proseguito - ha fatto emergere una violazione del nostro codice etico. Il fatto che i militanti facciano fatica a tenere aperte le sedi e poi si viene a sapere che i soldi della Lega finiscono in Tanzania determina una reazione". Quindi, in conclusione, Bobo ha dichiarato che è stata affidata alla  PriceWaterhouseCoopers, un'importante società di revisione, il controllo completo dei bilanci della Lega. Con Belsito e Fontana - Insieme all'ex ministro dell'Interno, a palazzo di giustizia di Milano, sono arriavti anche Stefano Stefani, il nuovo tesoriere del Carroccio che ha rimpiazzato Francesco Belsito, e il sindaco di Varese, Attilio Fontana. Secondo quanto si è appreso da fonti leghiste, a sollecitare il colloquio che si è svolto nell'ufficio di Edmondo Bruti Liberati, procuratore capo di Milano, sarebbe stato lo stesso Maroni, che vuole offrire collaborazione agli inquirenti nelle indagini, come ha poi confermato davanti ai giornalisti.  

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