Schettino: per la Cassazione deve restare ai domiciliari
L'ex comandante della Concordia rimarrà agli arresti in casa. E lui confida: "Ho fiducia nella giustizia"
L'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino resta agli arresti domiciliari. Lo ha deciso la IV Sezione Penale della Cassazione. La Suprema Corte ha rigettato sia il ricorso della procura di Grosseto, che sollecitava il ritorno in carcere di Schettino, sia quello della difesa, secondo la quale non sussistono esigenze cautelari nei confronti del comandante della Concordia, affondata a largo dell'Isola del Giglio il 13 gennaio scorso. La Cassazione ha quindi confermato l'ordinanza con cui il tribunale del Riesame di Firenze, il 6 febbraio scorso, disse si ai domiciliari per Schettino, indagato per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e abbandono di persona minore o incapace. Il comandante, dunque, continuerà a scontare la misura cautelare nella sua casa di Meta di Sorrento. Entro un mese la Cassazione depositerà le motivazioni. Comandante fiducioso - “Ho fiducia nella giustizia”, ha detto Schettino, prima del verdetto della Cassazione. Uno stato d'animo che l'ex comandante ha confidato al suo legale Bruno Leporatti. "Schettino è un uomo provato, profondamente toccato anche nella sua professionalità. Lui è ben consapevole di ciò che è accaduto e quindi è da escludere che torni su una nave", ha spiegato il legale. Da parte sua, l'avvocato Leporatti ha sottolineato la "grande dignità" con la quale i familiari delle vittime del naufragio hanno affrontato tutta la vicenda. "C'è stata una grande comprensione da parte di tutti i familiari delle vittime. Proprio l'altro giorno ho parlato con un parente di una vittima. Nelle sue parole non c'era alcuna animosità nei confronti di Schettino”.