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Bersani la butta in porno: "Piaccio alle donne"

Segretario Pd a Vanity Fair: "Non metteteci nel mucchio Lega. E io ho solo una casa". Le metafore: "Ne ho di hard, su Monti..."

Andrea Turco
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E' un Bersani ironico quello che si presta all'intervista di Vanity Fair. Prima però vuole precisare alcune cose riguardo la bufera che ha coinvolto la Lega e sui discussi finanziamenti pubblici ai partiti. "Non ci sto a essere messo nel mucchio: da quando il Pd è nato, si fa certificare i bilanci da una società di revisione, la stessa che certifica la Banca d'Italia". Detto questo il segretario del Pd si abbandona a temi più bassi come le sue famose metafore, riprese con successo dal comico Maurizio Crozza ( Non stiamo qui a pettinare le bambole). "E' un linguaggio che ho studiato. Mica parlavo così a 25 anni" confessa Bersani "Le metafore sono un modo democratico per tradurre in modo accessibile un concetto complesso. Poi ce ne sono tante che in tv non posso dire. Quelle un po' hard". Su queste ultime il segretario Pd preferisce glissare: "Non posso rivelarle. Ne avrei una per descrivere le sette ore e mezzo di incontro con Monti sull'articolo 18, ma non si può".  Bersani si dipinge come un uomo scherzoso, simpatico, che piace(va) alle ragazze "ancora oggi".  Poi, nonostante il suo stipendio "corposo" da politico, il segretario Pd fa una confessione sul suo stato di vita "frugale": "La casa di famiglia è di mio suocero. Di mio ho solo l'appartamentino a Bettola dove vivevano i miei".

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