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"Così Bossi ha venduto simbolo delle Lega a Silvio Berlusconi"

L'ex militante Rosanna Sapori ripete la sua denuncia: "Ci fu un'intesa ratificata da un notaio. Carroccio era a bancarotta"

Andrea Tempestini
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Rosanna Sapori per avere denunciato la corruzione all'interno della Lega Nord ha pagato un prezzo molto salato. 53 anni, già consigliere comunale del Carroccio, membro del direttivo provinciale di Bergamo e celebre giornalista di Radio Padania vicinissima ai vertici del partito, dopo la denuncia è stata epurata. Ha lasciato sia la politica sia il giornalismo, e oggi gestisce una tabaccheria a Bergamo. L'accordo segreto - La Sapori fu la prima a parlare di un presunto accordo segreto tra Bossi e Berlusconi che sarebbe l'origine di tutti i problemi del Senatùr. "Nel '95-'96 ci fu il ribaltone. In quella fase Bossi e altri, tra cui Borghezio - spiega in un'intervista al Corriere della Sera - accusavano Berlusconi di mafia. Berlusconi allora presenta delle querele miliardarie contro, Bossi viene condannato in ambito civile. Per cui arriviano al 2000 con tutte queste querele che devono essere pagate con maxi risarcimenti, con i giornalisti della Padania che non prendono lo stipendio da mesi". Insomma, spiega la Sapori, "è la bancarotta, la sede di via Bellerio pignorata". Il Cav: "Tu mi cedi il simbolo" - E così succede che "Berlusconi dice: Ok, io per vincere ho bisogno di questo qua, non ci sono balle... perché nei sondaggi la Lega Nord era determinante (...). Siamo nel 2000. Le elezioni sono nel 2001, però Berlusconi i sondaggi li fa già dal 2000. In quel momento la Lega è indebitata, rischia di chiudere tutto... Berlusconi dice: ok, gli do i soldi, ritiro le querele - che erano già grossi soldi -, le congelo, però tu mi cedi il simbolo, cioè tu non ti puoi più presentare, se non sono io a dirti di sì, con questo simbolo. Lui non compra gli uomini, ma la titolarità del simbolo". "Si sono venduti" - In sostanza, conclude la Sapori, in base a quest'intesa "tu puoi fare un accordo politico che dice che noi ci presernteremo insieme, ma siccome io non mi fido di te, tu mi cedi la titolarità del simbolo, che era di Bossi, della moglie, di Leoni". La cessione, aggiunge, "è stata fatta da un notaio: me ne parlò anche l'amico Daniele Vimercati. Mi disse: Rosanna, si sono venduti".

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