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Ddl lavoro, il vice Monti: "Disposti a buone modifiche"

Il sottosgretario Catricalà: "L'impianto deve restare questo, ma sì a miglioramenti in Parlamento". Cisl: "No a tele di Penelope"

Giulio Bucchi
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Il premier Mario Monti ha parlato di una riforma del lavoro "bilanciata", con una Emma Marcegaglia che un testo così "se lo sarebbe sognato qualche mese fa". Eppure, le proteste di Cgil e Confindustria sono arrivate comunque. Forse è per questo che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. con il Ddl che approderà in Parlamento, ha avvertito: "L'impianto deve restare quello che è" anche se "siamo disponibili ad accettare buone modifiche" in Aula. "Pensiamo che l'impianto della riforma debba restare quello che è, ma molte buone idee nascono in Parlamento e siamo pronti a farne tesoro - ha spiegato il sottosegretario all'AdnKronos - La ratio è quella di una maggiore flessibilità in uscita per consentire una maggiore entrata nel mercato del lavoro", e "se le modifiche sono in questo senso, siamo  disponibili ad accettarle". L'obiettivo della riforma, insiste Catricalà, è "dare lavoro buono ai giovani".   La posizione Cisl - Più categorico, paradossalmente, è uno dei rappresentanti sindacali, il leader Cisl Raffaele Bonanni, che all'Agi sottolinea: non conviene "a nessuno" apportare grosse modifiche alla riforma". "Non conviene far diventare il ddl una tela di Penelope. E' stato raggiunto un buon compromesso che ovviamente non lascia contento nessuno degli attori che lo ha realizzato". Secondo Bonanni, "è importante mantenere lo spirito, le indicazioni e la struttura generale del Ddl.

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