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I segreti di preziosi e gioielli Per gli amanti l'oro rosa

Gli aneddoti di una ex banditriche di Christie's. Dagli orecchini tristi fino all'identikit dell'orefice perfetto

Andrea Tempestini
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I gioielli, concupiti da gazze ladre e bipedi umani, spesso divenuti leggenda. I diamanti, in particolare, erano i migliori amici delle ragazze secondo Marilyn Monroe, e facevano impazzire Liz Taylor, il suo due volte marito Richard Burton, gliene regalò uno di 69,42 carati, chiamato appunto Taylor-Burton, e oggi finito nei forzieri di qualche sceicco saudita. Noi donne di ogni tipo amiamo i gioielli, in profondità, a prescindere dal valore commerciale, perché spesso sono prova tangibile di un amore, o ricordi di famiglia. E tutto questo lo sa ancora meglio Patrizia di Carrobio, un'autorità in materia di pietre preziose: nel 1980 è stata una delle prime banditrici d'asta da Christie's, a New York, dove vive tuttora e commercia in pietre preziose e gioielli vintage. Già autrice di “Diamanti” (2010), Patrizia di Carrobio ha appena pubblicato “Conoscere i gioielli, come sceglierli e portarli” (Salani editore), un delizioso saggio-enciclopedia romanzata sulla storia e “l'anima” dei gioielli. Sì, perché l'autrice attribuisce agli oggetti preziosi un imprinting particolare, che dà ai nostri “ori” una vita in grado di continuare nel tempo. E proprio dalla «natura interiore» dei nostri oggetti più amati parte il suo lungo viaggio nel mondo dei gioielli: nel capitolo iniziale, «buon sangue non mente», l'autrice parte proprio da valori profondi, e scrive: «L'ereditarietà mi ha sempre affascinato, mi incanto quando rivedo nel sorriso di una nipotina la stessa luce che brillava in quella della nonna…Mi incuriosisce  come l'azione congiunta del patrimonio genetico e della cultura familiare lavora in ognuno di noi, creando un insieme unico e irripetibile». E poi spiega, scrivendo una breve storia della sua famiglia e citando la nonna, Gabriella di Robilant detta Gab, anche lei appassionata di gioielli, per dimostrare che l'amore per gli oggetti preziosi «non è acqua», e si trasmette nel tempo, come la nostra immagine si riflette nel volto di  figli, nipoti e pronipoti. Un amore che si fa universale, e quindi Patrizia di Carrobio ripercorre la storia dei gioielli, arrivando alle origini più antiche, anche per scoprire le ragioni delle nostre «pietre talismano», dall'antico Egitto al Rinascimento, alle mogli e amanti dei più potenti sovrani della terra, dal frivolo Settecento alla regina Vittoria che (alla faccia della sua proclamata austerità), amava indossare tonnellate di perle e gioielli dal design fantasioso di fiori e animali. E si valutano i gioielli come investimento, la loro “tipologia”, per sceglierli  nel modo giusto, secondo il nostro fisico (esistono gli «orecchini infelici»). Come smontarli e trasformarli. Come scegliere i negozi, in  senso pratico: non fidatevi a occhi chiusi, le commesse insistenti non sono fatine buone, i gioiellieri più affidabili sono quelli che vi lasciano la possibilità di pentirvi dopo essere arrivate a casa. E disponibili al cambio. Vale anche per gli uomini quando scelgono l'anello di fidanzamento: in tempo di crisi una donna che vi ama davvero capirà che un diamante non è indispensabile, se ci si deve indebitare per acquistarlo. E sarà meravigliosa una «creazione del cuore», magari miscelando oro bianco,giallo e rosa, oggi di gran moda. Ma i gioielli bisogna anche saperli proteggere dalle ingiurie del tempo e dell'ambiente: l'autrice raccomanda di fare attenzione alla pulizia, diffidate degli ultrasuoni se li affidate a un esperto, meglio il vapore, ogni due anni. Ma  va bene anche il semplice  “fai da te” che lei stessa pratica: bastano due bacinelle con acqua tiepida e uno spazzolino da denti morbido. Nella prima diluite sapone neutro, e tenete i gioielli a mollo finché lo sporco si scioglie, quindi spazzolateli, sciacquate nell'altra bacinella e asciugate. E ricordate che l'importanza dei gioielli va sempre tenuta ben presente: l'autrice lo ribadisce con una battuta di Sonja Henie «mettetevi molti gioielli, le rughe si noteranno meno». Ricordate Coco Chanel sempre in total immersion nella luce delle perle? di Bruna Magi

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