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Grass, poesia "antisemita" Israele: "Qui non è gradito"

Il poeta tedesco paragona Gerusalemme all'Iran, reazione: il Nobel è "l'esempio dell'egoismo degli intellettuali occidentali"

Giulio Bucchi
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Israele ha deciso di vietare l'ingresso nel Paese a Gunter Grass, dopo la pubblicazione della poesia Ciò che va detto, in cui il Nobel per la Letteratura tedesco accusa lo Stato ebraico di voler colpire con un'atomica l'Iran. Il ministro dell'Interno Eli Yishai ha dichiarato lo scrittore tedesco "persona non gradita" in Israele. Anche il ministro degli Esteri di Gerusalemme Avigdor Lieberman ha pesantemente criticato la poesia, definendola un'espressione "dell'egoismo dei cosiddetti intellettuali occidentali, che sono pronti a sacrificare il popolo ebraico sull'altare di un folle antisemitismo per la seconda volta, solo per vendere qualche libro in più e guadagnarsi riconoscimento". Lieberman - che, secondo il principale quotidiano israelian Haaretz ha sferrato il duro attacco durante l'incontro con il premier italiano Mario Monti - ha aggiunto che la leadership europea dovrebbe condannare dichiarazioni che possono aizzare sentimenti antisemiti nell'opinione pubblica: "Abbiamo visto nel passato come piccoli semi di antisemitismo possano trasformarsi in un enorme falò che ferisce tutta l'umanità". In un articolo sul domenicale tedesco Bild am Sonntag il ministro degli Esteri di Berlino Guido Westerwelle ha definito "poco intelligente e assurdo mettere sullo stesso piano morale Israele e Iran".

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