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Il giorno più bello per il Cav? "Il mio ultimo da Presidente"

Silvio contro la Costituzione: "Poteri limitati. Il futuro? Né premier né Colle. Il bunga bunga? Sono tutte balle"

Nicoletta Orlandi Posti
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Tutto quello che è andato male in Italia non era per causa sua, ma per la Costituzione che non gli permetteva di governare. Tutto quello che è andato male nella sua vita privata non è dipeso da lui o dai suoi difetti, ma dalla giustizia che lo perseguita. Il Silvio Berlusconi che si racconta al quotidiano israeliano "Yediot Ahronot" è quello di un potente manager che si sta godendo la nuova posizione fuori dalle linee del campo. Nessuna ricandidatura - Nell'intervista, di cui il Giornale riporta ampi stralci, l'ex premier dichiara di non avere nessuna intenzione di ricandidarsi a Palazzo Chigi: "Assolutamente no", dice. "Sarebbe la sesta volta, e questo è veramente troppo". "Solo io, con la mia infinita pazienza e l'autorevolezza personale, sono riuscito a governare per dieci anni". E qui l'affondo alla struttura dell'amministrazione italiana che secondo lui gli ha impedito di svolgere il suo ruolo come doveva: "Il presidente del consiglio non ha nemmeno il potere di sostituire un ministro...", si lamenta Berlusconi. E' per questo che se ne è andato. "Non è stato per via degli attacchi esagerati da parte dei media del Paese. Non è stato nemmeno per via del crollo della borsa. L'unico motivo per cui mi sono ritirato è che ho capito che solo un governo di tecnici che approvasse leggi insieme all'opposizione, sarebbe riuscito a portare a termine le riforme che l'Europa ci stava chiedendo". E per questo non ci pensa nemmeno tanto quando Menachem Gantz gli chiede quale sia stato il giorno più bello da premier. "L'ultimo", ammette il presidente del Pdl. Bunga Bunga - Berlusconi poi parla del Bunga Bunga, che gli fa notare il giornalista del "Yediot Ahronot" è fortemente collegato alla sua immagine e che deve fare in modo di cancellare se vuole passare alla storia come leader significativo dell'Italia. "Offrivo le cene ogni sabato sera perchè radunavo insieme le persone in modo da evitare di incontrarle privatamente". Secondo l'ex premier "nessuno in Italia crede a queste accuse". ""L'affare non ha leso la mia popolarità in alcun modo. Tutti mi conoscono, tutti sanno chi sono e tutti sanno come funziona il sistema giudiziario. Fuori dall'Italia, invece è difficile da capire. All'estero i giudici non vengono concepiti come rivali politici, sicchè c'è chi crede alle calunnie che mi fanno".

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