Mauro Parte dei soldi dati anche al suo gigolò Lei si difende: "Solo porcherie. Non mi dimetto"
Parentesi hot nell'inchiesta: la "badante di Bossi" avrebbe avuto un escort. Lei: "Non lascio la vicepresidenza del Senato"
Rosy Mauro aveva un gigolò? C'è anche una parentesi pruriginosa, nelle intercettazioni delle telefonate della segretaria amministrativa del Carroccio Nadia Dagrada. In una conversazione con la segretaria personale di Umberto Bossi, Daniela Cantamessa, la Dagrada parla di Rosy Mauro e le dice che deve "andare dal capo e dirgli dei soldi" che hanno dato "alla Rosy, al suo gigolò...se viene fuori che fine fai? Lei nega - Rosi Mauro reagisce dice basta alle "porcherie che i giornali si stanno inventando". "Nego nel modo più assoluto ogni addebito, contesto questa campagna mediatica denigratoria in ogni sua forma", aggiunge l'esponente leghista che passa al contrattacco e annuncia che "da oggi in poi non starò più a guardare in silenzio, ma risponderò personalmente agli attacchi e alle accuse prive di ogni fondamento che ormai quotidianamente mi vengono fatte, ciò anche avanti le autorità competenti, contro tutti coloro, anche individualmente, che mi stanno infamando, tutto quanto come per legge". A chi le chiede se si dimetterà dalla vicepresidenza del Senato, la Mauro ha replicato tramite il suo avvocato, Ivana Maffei: "No, assolutamente no". Il legale ha spiegato che "Rosy Mauro parteciperà nei prossimi giorni alle trasmissioni televisive a cui è stata invitata e lo farà allo scopo di rispondere in merito alle cose infamanti che sono state dette sul suo conto". Sul sindacato - "Ogni questione riguardante la mia persona o il Sindacato è assolutamente legale e ciò verrà dimostrato documentalmente in ogni sede", specifica. "I nostri detrattori - prosegue - vogliono affossare il Sindacato ma non glielo permetterò. Proprio per questa ragione da oggi in poi non starò più a guardare in silenzio, ma risponderò personalmente agli attacchi e alle accuse prive di ogni fondamento che ormai quotidianamente mi vengono fatte, ciò anche avanti le autorità competenti, contro tutti coloro, anche individualmente, che mi stanno infamando, tutto quanto come per legge".