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Giallo del Crodino a cianuro avvelenato per 270mila euro

Risolto il caso del farmacista Luigi Fontana, finito in coma dopo un aperitivo. Imprenditore amico confessa: non voleva pagare debito

Matteo Legnani
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E' stato risolto il "giallo del Crodino". La squadra mobile di Milano ha infatti fermato con l'accusa di tentato omicidio un imprenditore che ha confessato di aver avvelenato il farmacista Luigi Fontana per un debito che aveva con lui di 270mila euro e che non era in grado di pagare. L'uomo si chiama Gianfranco Bona, ha 50 anni ed è incensurato. "L'ho avvelenato per non pagare il debito" ha raccontato ai poliziotti durante l'interrogatorio della scorsa notte. Fontana, 64 anni, aveva chiesto all'amico (i due si conoscevano da una decina d'anni) se, come accadeva spesso, gli andava aprendere un crodino al bar. Bona era tornato con un caffè per se e con l'aperitivo, nel quale lungo la strada verso la farmacia aveva versato il cianuro. I due avevano poi consumato le bevande nel retro della farmacia e pochi minuti dopo Fontana si era sentito male. Ora è ricoverato in condizioni molto gravi alla clinica Città Studi di Milano.

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