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Sospeso il direttore di Rai4 Pornofiction resta di giorno

Provvedimento di sospensione di 10 giorni per la telefonata di insulti e minacce a Libero. Ma "Fisica o chimica" va in onda alle 14

Matteo Legnani
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La direzione del personale della Rai, ieri, ha emesso contro Carlo Freccero un provvedimento di sospensione della durata di dieci giorni, e il responsabile di Rai4 ha fatto sapere che, qualora la reprimenda fosse messa in atto, protesterà digiunando. La causa della sospensione è la telefonata in cui Freccero ci accusa di essere un giornale di fascisti, minaccia di mandarci i forconi sotto la redazione e spiega che - come il direttore generale di Viale Mazzini Lorenza Lei - saremmo al soldo di fantomatici «cardinali pedofili». Secondo i vertici Rai, con quella chiamata egli «è venuto meno agli obblighi di dirigenza, correttezza e buona fede derivanti dal rapporto di lavoro, determinando sfiducia nel corretto adempimento dei suoi obblighi». Posto che la televisione pubblica ha tutto il diritto di agire come meglio crede nei confronti di un suo dipendente, specie dopo che ha insultato il suo capo, dobbiamo ammettere che la misura punitiva suscita qualche perplessità. Se la Rai prova «sfiducia» verso Freccero, dopo dieci giorni di stop tornerà tutto come prima, quasi che nulla fosse successo? Sembra strano. Soprattutto, però, ci stupisce il modo in cui la Rai ha affrontato la polemica sollevata da Libero. La telefonata con Freccero nasceva da un articolo critico verso una serie tv trasmessa da Rai4, intitolata «Fisica o chimica». Contestavamo il fatto che quel programma andasse in onda al mattino e all'ora di pranzo, intercettando una fascia di pubblico molto giovane. Nella serie il sesso la fa da padrone, non mancano scambi di coppia, triangoli, rapporti fra studenti minorenni e professori. Cose che ci sembravano più adatte a spettatori adulti.  Non solo: ci pareva che l'aspetto più fastidioso di «Fisica o chimica» fosse l'ideologia di cui è intrisa, quella zapaterista per cui tutto è permesso, non esistono limiti e chiunque si schieri a favore delle regole appare come uno sporco reazionario. Nessuno, in Rai, ha pensato di prendere in considerazione questi argomenti. Sulla serie non si è aperto nessun dibattito. Anzi, quanti hanno preso parola sulla questione la serie non l'hanno nemmeno vista. Non ne conoscevano l'esistenza prima, l'hanno ignorata poi. Infatti «Fisica o chimica» va tutt'ora in onda, non più al mattino ma poco dopo le 14, quindi è ancora più facile che gli adolescenti la guardino appena finito di mangiare. A noi non interessava colpire Freccero né far chiudere la trasmissione. Ci sarebbe piaciuto che il servizio pubblico facesse il suo mestiere, riflettendo su ciò che mandava in onda. Questa riflessione, però, non c'è stata. A Viale Mazzini hanno pensato bene di liquidare la questione punendo il direttore di Rai4, continuando tuttavia a disinteressarsi dei programmi. Facile, lavarsi la coscienza sospendendo Freccero. Il quale ha fatto il suo mestiere, mandando in video ciò che corrispondeva alle sue idee. Che non sono le nostre. Certo, i suoi insulti sono fastidiosi e non crediamo che egli possa atteggiarsi a martire, visto che la maggior parte dei giornali ha di fatto preso le sue parti, scegliendo di ignorare quanto era successo. Però il tema centrale rimane il servizio pubblico, quello finanziato dai contribuenti, che ancora una volta è passato in secondo piano. Piuttosto che punire Freccero, sarebbe stato opportuno discutere di ciò che la sua rete trasmetteva. Ma questa discussione è stata appaltata ad altri: se n'è discusso a «In Onda», su La7, e a «Tv Talk» su Rai3, su Facebook e su Twitter. Non, a quanto pare, nelle segrete stanze dei bottoni di Viale Mazzini. Freccero dice che farà ricorso tramite l'avvocato Grazia Volo. E chissà se la sospensione diverrà mai effettiva. Egli dice che la telefonata, legalmente, non esiste e che la nostra è stata una «campagna immonda». Sempre ieri, intervenendo alla «Zanzara» di Giuseppe Cruciani, si è ripetuto nello show insultante, sostenendo che il sottoscritto si eccitava guardando «Fisica o chimica», che Maurizio Belpietro (già minacciato nella precedente chiamata) si inventa gli attentati.... A questo punto, tuttavia, dei suoi deliri poco ci importa. Più ci insulta, più si insulta da solo. E più dà ragione alla Rai che lo vuole punire, senza rendersi conto che il problema è un altro. Che importano le sue mattane se «Fisica o chimica» va regolarmente in onda, seppur in replica, e in Rai continuano a ignorare i contenuti dei programmi?  Probabilmente, Freccero non dovrà affrontate lo sciopero della fame. Ci auguriamo che non accada. Anche perché, visto quello che dice, a questo punto sembra più consono uno sciopero della sete, acqua esclusa. di Francesco Borgonovo

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