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Facci: Ingroia pm anti-mafia con la fissa per Dell'Utri

Il magistrato su Micromega: "Sul senatore Pdl insisto, la mafia che vince oggi sono i complici". Cioè quelli che ha inquisito...

Giulio Bucchi
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Forse è così, Ingroia è l'allievo di Borsellino. Ecco perché non molla: «Su Dell'Utri io insisto» ha scritto su Micromega, il bimestrale più letto all'Ucciardone. Aveva già detto che l'annullamento della condanna di Dell'Utri facilitava «il colpo di spugna finale per cancellare anni di indagini», ma ora pensa «di essere stato persino soft». Perché vedete, incombe un «revisionismo politico-giudiziario» e ci ostiniamo a non capire, noi deficienti, che oggi «la mafia vincente» non sono le famiglie dei Riina o dei Provenzano o dei Matteo Messina Denaro, e tantomeno «quel che resta della mafia militare». La mafia vincente, oggi, sono «i complici», cioè i «sistemi criminali collegati ai ceti dirigenti del Paese», gente «la cui impunità va tutelata a tutti i costi». Si riferisce forse alla Cassazione? Oh, certo non intendeva questo. Ma restando ai complici: chi sono? Forse Dell'Utri. Forse coloro che Ingroia ha inquisito in tutti questi anni, tipo il capitano Sergio De Caprio (detto Ultimo) o il generale Mario Mori, coloro, cioè, che colpirono la mafia per davvero e che arrestarono Riina. Assolti, ovviamente. Del resto Ingroia, nel processo per l'assassinio di Mauro De Mauro, è riuscito a far assolvere persino Riina. Sono questi i suoi successi. Però intanto istruiva «la trattativa», perché lui è l'allievo di Borsellino. Di Salvatore, non di Paolo. di Filippo Facci

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