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La crisi ha ucciso ancora: suicidi a Roma e Milano

Un imprenditore di 53 anni si spara al petto per l'azienda in difficoltà. Un 51enne senza lavoro s'impicca. Ieri era toccato a una pensionata

Andrea Turco
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Si allunga la lista di suicidi per colpa della crisi economica. Dopo l'anziana suicidatasi ieri a Gela per il taglio alla pensione di 800 euro, oggi si sono tolti la vita due uomini. A Roma un imprenditore di 59 anni, la cui ditta specializzata in costruzioni in alluminio era in fallimento e gli operai a casa in cassa integrazione, si è sparato al petto con un fucile. L'uomo avrebbe lasciato una lettera in cui si scusa con i familiari per il tragico gesto. L'altro caso arriva da Milano, dove un 53ennne, Giuseppe Polignino, si è suicidato dopo aver perso il lavoro e a seguito della separazione dalla moglie. L'uomo, in condizioni finanziarie precarie, ha così deciso di farla finita. Ha preso una corda e si è impiccato ad una trave della cantina ad uso comune nel condominio in viale Ungheria 11, dove l'uomo viveva con i genitori in seguito alla separazione. A fare la macabra scoperta è stata l'anziana madre che in mattinata aveva denunciato alle autorità la scomparsa del figlio.

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