Licenziamenti e indennizzi Ecco l'accordo sul lavoro
Vertice tra il premier e Alfano, Casini e Bersani: licenziamenti economici e possibile reintegro se illegittimi. Fornero: riforma pronta
Si è concluso a mezzanotte il vertice tra i partiti di maggioranza e il presidente del consiglio Mario Monti per leggere le modifiche fatte dal ministro Fornero alla bozza del disegno di legge di riforma del mercato del lavoro prima che il testo venga presentato in Parlamento. Due le modifiche princiale da un lato sarà possibile il reintegro nei licenziamenti per motivi economici palesementi illegittimi e dell'altro lato allenteranno la stretta sui contratti a termine. Un po' meno flessibilità in uscita e un po' più in entrata. Insomma, sarebbe stata trovato un accordo sui punti più controversi: il Pd avrebbe ottenuto l'impegno a un'introduzione dle diritto al rientregro sui licenziamenti economici palesementi illegittimi. Il Pdl un ammorbidimento della stretta sui contratti a termini. In questo modo si otterebbe una rapida approvazione della riforma, lo stesso ministro della Fornero sostiene che la riforma ormai è pronta. Ecco i punti: Licenziamenti discriminatori e quellli per motivi disciplinari - I licenziamenti discriminatori sono nulli, quelli per motivi disciplinari avvengono solo per giusta causa. In assenza è previsto un indennizzo tra 15 e 27 mnsilità. Reintegro se il fatto nonè stato commesso. Licenziamenti per motivi economici - E' quello legato alla crisi dell'impresa oltre 15 dipendenti, cessazione dell'attività e il venir meno delle mansioni del lavoratore,. Il giustificato motivo è rimesso alla valutazione del datore di lavoro che deve provare l'impossibilità di ricollocare il dipendente. Il giudice deve controllare se sussiste il motivo Il ruolo del giudice - Il lavoratore licenziato per motivi economici ha due starde: indennizzo o possibilità di ricorrere al giudice per verificare se il motivo economico ner nasconda uno discriminatorio o disciplinare, l'onere della prova non spetta al lavoratore ma al giudice che, se ritiene che la tesi del lavoratore sia fondata, applicherà il reintegro per i discriminatori. Indennizzo o reintegro per i licenziamenti disciplinari.