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Dolce&Gabbana in guerra: Dolce&Banana deve morire

Gli stilisti fanno causa a un negozietto sudafricano, costretto a cambiare nome: troppi simile. E vogliono pure 21mila €

Pruneddu Pietro
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Il marchio è mio e nessuno lo deve imitare. Devono aver pensato questo gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana quando hanno scoperto che un piccolo negozietto di accessori e gioielli esotici in Sudafrica si era scelto come nome "Dolce & Banana". Il giochino non è piaciuto al colosso della moda che ha dato mandato ai suoi legali di aprire una causa contro Mijou Beller, proprietaria del negozio. Il nome, secondo Dolce&Gabbana, sarebbe un chiaro tentativo di farsi pubblicità utilizzando la popolarità del brand italiano. Costretta a cambiare l'insegna del negozio - Così la signora Beller si è vista recapitare un incartamento di 300 pagine in cui viene citata per danni. "Non posso permettermi di lottare con un marchio così forte" ha dichiarato Mijou, che ha preferito cambiare il logo in "… & Banana". La modifica dell'insegna le è costata circa mille euro ma gli avvocati di Dolce&Gabbana pretendono come risarcimento una cifra che va tra i 9.800 e i 21.500 euro. La donna, infatti, avrebbe ignorato due volte gli avvertimenti dei legali.

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