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Santoro sfotte il Giornale e Feltri: "Vinco sempre io"

Il teletribuno: "Pianto alberi ad Amalfi per ogni causa vinta". Michele è scatenato: "Non perdo mai. Buona Pasqua, Vittorio!"

Nicoletta Orlandi Posti
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A Servizio Pubblico si parla di licenziamenti, di esodi, di articolo 18. Ma Michele Santoro si annoia e decide di partire con un po' più di pepe. "Caro Vittorio Feltri, mettiti nei miei panni", inizia il teletribuno la 19esima puntata rivolgendosi all'amico-nemico direttore del Giornale. Feltri, secondo Santoro, dovrebbe dare un po' più di risalto ai successi di Santoro: arrivato a 19 puntate dopo averne messe in cantiere solo 9, battendo colossi dell'informazione di Rai e Mediaset, raccogliendo pubblicità senza un editore. "Vittorio, voi avete Sgarbi, avete Ferrara: provateci a lavorare al posto nostro per vedere la differenza", affonda con sarcasmo e malcelato orgoglio. E poi Santoro tira in ballo il suo nemico preferito, l'ex direttore generale della Rai Mauro Masi. La colpa del Giornale? Aver riportato le indiscrezioni di Masi su un'offerta d'oro a Michele. E ancora, via qualche sassolino. Quello, per esempio, dei titoloni del quotidiano di via Negri sulle presunte irregolarità della villa santoriana ad Amalfi. Titoloni per cui Santoro ha intentato varie cause contro il quotidiano di proprietà di Paolo Berlusconi, tutte risolte con il riconoscimento di "una certa somma" di euro a Santoro. "Così ho deciso che pianterò un albero nel mio giardino di Amalfi per ogni causa vinta. Ma caro Feltri, no. Un albero con il nome di Masi proprio no!". Infine, la carezza finale dopo le bastonate autocelebrative: "Buona Pasqua a Vittorio, che tutto sommato è un amico di Servizio Pubblico". Michele Santoro senza freni Se la prende anche coi 'suoi' operai Leggi l'articolo e guarda il video  

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