Arriva l'aliquota al 20 per cento Esclusi bot, altri favori al Sud
La nota delle Entrate sulle modifiche della tassazione del risparmio: addio al regime con la tripla aliquota
L'Agenzia delle Entrate ha precisato ieri le modifiche della tassazione risparmio introdotte prima dalla manovra di Ferragosto e modificate poi dal decreto milleproroghe e dal decreto liberalizzazioni. La nuova normativa - ricorda il comunicato dell'Agenzia - stabilisce «che le ritenute e le imposte sostitutive sui redditi di capitale e su quelli diversi di natura finanziaria sono applicate nella misura generale del 20%». Prima della modifica normativa, le aliquote di tassazione erano tre: 12,5%, 20% e 27%. La nuova aliquota unica si applica a interessi, premi e altri redditi di capitale, divenuti esigibili, nonché ai redditi diversi di natura finanziaria realizzati a partire dal gennaio 2012. Con alcune eccezioni. «Per salvaguardare interessi di natura pubblica o meritevoli di tutela la norma ha escluso dall'applicazione dell'aliquota al 20% alcune tipologie di proventi e rendimenti». In particolare, i proventi dei titoli pubblici continuano a scontare l'aliquota del 12,5%, sia per i redditi di capitale (interessi e scarti di emissione), sia per i redditi diversi di natura finanziaria (capital gains). Si parla dei titoli del debito pubblico e dei buoni postali. Inoltre, la stessa aliquota ridotta vale per i titoli emessi da enti sovranazionali o internazionali riconosciuti in Italia e i titoli di natura obbligazionaria emessi da Stati esteri presenti nella white list. Regime di particolare favore, infine, anche per i titoli di risparmio dell'economia meridionale (i Trem bond), per i quali l'aliquota resta al 5 per cento.