Lusi: 40% soldi ai rutelliani Margherita: No spartizioni
Il partito contro l'ex tesoriere: "Non ha fatto il nome di un solo dirigente a conoscenza delle sue attività predatorie"
Non è vero che alla ex Margherita "tutti sapevano". E non c'è stata nessuna spartizione tra correnti. E' quanto sostengono in una nota Francesco Rutelli, Enzo Bianco e Gianpiero Bocci a proposito delle ultime dichiarazioni dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi. E annunciano una nuova querela nei cofronti de l'Unità. Sempre in merito al "tutti sapevano" detto dall'ex tesoriere riferendosi alla Margherita, Rutelli, Bianco e Bocci sottolineano che il caso è stato chiuso "con il sigillo della Procura: Lusi non ha potuto che mettere a verbale la propria incapacità di indicare il nome di un solo dirigente che fosse a conoscenza" delle sue "attività predatorie". Le parole di Lusi - Nelle sei ore di interrogatorio, Luigi Lusi, l'ex tesoriere della Margherita, aveva spiegato che il patto per la spartizione dei fondi della Margherita assegnava "il 60 per cento ai Popolari e il 40 per cento ai rutelliani". A fare da garante era proprio lui, Lusi, che aveva il compito "di mettere al sicuro i rimborsi elettorali", un tesoretto di circa 220 milioni di euro. E Lusi lo fece "effettuando anche operazioni immobiliari, di cui alcuni all'interno del partito erano a conoscenza". Nel corso dell'interrogatorio Lusi ha anche negato che gli acquisti di ville e appartamenti fossero appropriazioni indebite: "Io avevo un mandato fiduciario. Nessuno mi ha dato incarico di comprare case o ville. Mi era stato detto soltanto che dovevo investire bene i soldi e io l'ho fatto. Sapevo che se ci fosse stato bisogno di liquidità quegli immobili sarebbero stati venduti".