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Lavoro, Monti sfotte i partiti: "Io piaccio, voi no"

Il premier, fiducioso per la riforma, ironizza e Bocchino s'arrabbia: "Passaggio sprezzante". Anche l'Ue pizzica l'Aula

Lucia Esposito
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Mario Monti è a Tokyo per una visita di quattro giorno. Al Formum organizzato dal gruppo editoriale Nikkei Shimbum, il premier ha risposto a una domanda sulla possibilità e le conseguenze che bocciatura della sua riforma del lavoro potrebbe avere i Italia. Lui ha cancellato tutti i se e i ma. Ha detto di essere fiducioso, perché "l'esempio delle pensioni mi lascia ben sperare" e, inoltre, "credo nella persuasione". "Una parte della riforma è accettata da tutti, non stranamente è quella parte che implica una spesa da parte del governo. Ma ci sono anche altre parti della riforma, che noi riteniamo strettamente complementari al pacchetto per fare in modo che sia una buona riforma, che rappresentano una medicina più amara da ingoiare". Monti ha parlato della necessità di tenere un equilibrio per far sì che l'intero pacchetto della riforma sia positivo per l'occupazione e la crescita. Bocchino non ci sta - "Crediamo che quasta riforma sia per i lavoratori e specialmente per quelli giovani e disoccupati" e ha quindi negato che disegno di legge "alteri la distribuzione delle entrate, togliendole ai lavoratori per darle alle imprese". Monti ha poi parlato di sondaggi e consenso  "Nonostante alcuni giorni di declino a causa delle nostre misure sul lavoro - ha spiegato - questo governo sta godendo un alto consenso nei sondaggi, i partiti no". Anche perché, ha poi sottolineato,"noi siamo una breve eccezione". Tra i più lesti a commentare, negativamente, l'uscita del premier è proprio uno di quei politici che più ha lavorato per il 'ribaltone tecnico', il numero 2 di Futuro e Libertà Italo Bocchino: "Lo sprezzante passaggio di Monti sul consenso dei partiti è stata una oggettiva caduta di stile. Alcuni partiti sono stati particolarmente bravi, affidandogli la guida del governo per aiutare l'Italia ad uscire dalla crisi. Inoltre va   detto che anche se i partiti non appaiono un granchè ancora nessun ha trovato alternative migliori per tenere in piedi le democrazie". Una reazione piccata che forse nasconde la coda di paglia del povero Bocchino: tanto ha brigato per far cadere Berlusconi e ora è rimasto con un pugno di mosche e prospettive politiche ancora più grame... Avvertimento Ue - Sta di fatto che anche Bruxelles appoggia in pieno Monti e lancia un avvertimento ai partiti: "Il Parlamento italiano ha la responsabilità della rapida approvazione di una riforma efficace del mercato del lavoro - ha sottolineato la portavoce del Commissario all'Occupazione Ue, Laszlo Andor -. Lo slancio riformistico deve essere mantenuto". In sostanza: niente bastoni tra le ruote, niente ricatti né difese corporativistiche. Riformare il mercato del lavoro in Italia, prosegue la portavoce, "è necessario per aumentare l'occupazione, rilanciare la competitività e assicurare equità. La riforma proposta una volta approvata potrebbe essere la chiave di volta dell'agenda di riforme in Italia e per creare migliori prospettive per l'occupazione e la crescita". Quindi la critica all'attuale sistema, in cui molti giovani sono disoccupati o con un impiego precario. "Questo riflette un sistema di protezione dell'occupazione dualistico, con garanzie generose soltanto per i lavoratori fissi, un'attenzione insufficiente per le politiche di attivazione e riconciliazione, ma anche una frammentazione dei sussidi per la disoccupazione".

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