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Arresto-show per Clooney Manifestava contro il Sudan

L'attore da anni segue la causa dell'ex Darfur. Quattro ore di fermo, poi il rilascio dietro pagamento di cento dollari di cauzione

Matteo Legnani
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L'altroieri l'attore americano George Clooney era stato ospite del presidente Barack Obama alla Casa Bianca, dove aveva discusso della crisi umanitaria che sta colpendo la zona di confine tra Sudan e Sud Sudan, il nuovo stato indipendente nato nel luglio 2011 e coincidente con la regione del Darfur. E aveva preannunciato la sua partecipazione, per ieri, a un presidio davanti all'ambasciata sudanese a Washington. Dove è stato arrestato dalla polizia (insieme al padre Nick) proprio nel corso della protesta contro il presidente sudanese Omar el Bashid. L'attore premio Oscar non era il solo volto noto di fronte l'amabasciata. Con lui c'erano anche il presidente del NAACP, Ben Jealous, Martin Luther King III e alcuni membri del Congresso tra i quali il democratico Jim Moran e il repubblicano Frank Wolf. Con Obama - Clooney aveva ottenuto che Barack Obama facesse pressioni sul presidente cinese Hu Jintao, sostenitore del presidente del Sudan. I due leader si vedranno il 26 e il 27 marzo a Seul in Corea del Sud. Clooney, è tornato da poco dal Sud Kordofan, una delle regioni contese tra Sudan e Sud Sudan, dove sono in corso da mesi violenti combattimenti tra le truppe di Khartoum e le forze di Juba. Il rilascio - Pooche ore dopo l'arresto, Clooney è stato rilasciato. "Questo è il momento in cui abbiamo la possibilità di fare qualcosa perché se non lo facciamo, nei prossimi tre o quattro mesi, ci sarà un vero disastro umanitario", aveva detto l'attore prima della manifestazione a proposito della situazione in Sudan. "Se riusciamo a far diventare questa cosa abbastanza grande e a mantenerla tale, alla fine la gente se ne accorgerà e non potrà dire di non aver saputo. Questo è il primo passo".  

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