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Bechis: Travaglio sui giudici assomiglia a Berlusconi

Dopo la sentenza Dell'Utri, Marco cambia linea e distingue i giudici in buoni e cattivi. Infangando chi assolve il centrodestra

Nicoletta Orlandi Posti
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Aria nuova in Italia. Da quando è caduto Silvio Berlusconi, è un po' il liberi tutti. Prendete Marco Travaglio: senza più l'assillo del Cav, il vicedirettore manettaro del Fatto Quotidiano ha cominciato - udite! udite! - a criticare anche i giudici. Di più, ad attaccarli, proprio come faceva il suo "nemico" Silvio. Una conversione iniziata con la sentenza sul senatore Marcello Dell'Utri. Il processo d'appello per concorso esterno in associazione mafiosa è da rifare perché non c'erano prove per condannare il braccio destro di Berlusconi. E allora i giudici hanno smesso di essere tutti buoni per Travaglio, e sul Fatto sono apparsi articoli infuocati per infangare le toghe cattive. Quelle che, per inciso, assolvono gli uomini del centrodestra.   Leggi l'articolo di Franco Bechis su Libero in edicola oggi, giovedì 15 marzo  

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