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Fisco ci rovina il matrimonio: pure le coppiette sotto torchio

L'Agenzia delle Entrate potrà indagare su rinfresco, partecipazioni, addobbo floreale e lista nozze. Sanzioni fino a 2.100 euro

Giulio Bucchi
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Anche il viaggio di nozze (regalato da familiari e amici) potrebbe finire sotto la lente degli 007 del fisco. A temere ora una nuova bordata di controlli fiscali sono le agenzie di viaggi, che paventano un accerchiamento normativo sulla base della legge sulla tracciabilità dei pagamenti. In sostanza, oggi ogni spesa superiore ai mille euro dovrebbe essere effettuata con mezzi (assegni, bonifici, carte di credito o bancomat) verificabili. Il viaggio di nozze - che solitamente viene offerto agli sposi da amici e parenti con la sottoscrizione di quote - finora immune dalla tracciabilità, potrebbe rientrare invece nel novero delle operazioni “tracciabili”. Questo perché, «secondo un commercialista», spiega Roberto Corbella, presidente dell'Associazione di Confindustria dei tour operator italiani (Astoi), «il frazionamento della spesa non farebbe decadere l'obbligo di tracciabilità». All'Agenzia delle Entrate - che è stata interpellata per un chiarimento interpretativo - non riescono a venirne a capo. Tracciabile o meno, frazionabile o indivisibile, il panico creato dalla semplice interpretazione estensiva delle norme previste dal Salva Italia, la dice lunga sui timori degli italiani nei rapporti con il fisco. Prima le località di vacanze esclusive, poi i controlli a tappeto nei luoghi e nelle strade della movida, infine anche il panico matrimonio. Non si salva nessuno dalla caccia al possibile evasore. E dalla paura di incappare in un controllo approfondito. Non che l'Agenzia delle Entrate non abbia pensato da tempo di andare a curiosare nel grande circo dei matrimoni italiani. E infatti nel settembre scorso la sede palermitana dell'Agenzia ha inviato  a circa duemila giovani coppiette un formulario per sapere tutto, o quasi, delle nozze. Chi ha organizzato il rinfresco, quanto si è speso per il viaggio, chi ha stampato le partecipazioni e chi ha pensato all'addobbo floreale. Tornare dal viaggio di nozze e trovarsi una raccomandata del fisco non è certo il modo migliore per riprendersi dalla luna di miele. Salvo poi scoprire, in coda al formulario da compilare e rispedire a stretto giro, che in caso di poca memoria può anche scattare una sanzione da 145 a circa 2.100 euro. Insomma, non è ammesso il “non ricordo ”tra le risposte possibili. E che ci sia da esplorare lo dice l'Istat, secondo il quale  l'industria dei matrimoni fattura ogni anno circa 10 miliardi. Federconsumatori è da tempo che batte per una maggiore trasparenza sul costo del “giorno più bello”. Sicuramente non per le famiglie che devono sobbarcarsi (soprattutto al Sud, soprattutto nei piccoli centri di provincia) un salasso che viene mediamente stimato tra i 33 e i 55mila euro. Tra vestiti, invitati e cibarie parte un patrimonio. Sul quale adesso anche il fisco ha voglia di vederci chiaro. di Antonio Castro

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