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Marò, sos Monti all'Europa: aiuto diplomatico dall'Ue

Faccia a faccia a Bruxelles tra il premier e la responsabile per politica estera e la sicurezza Ashton

Matteo Legnani
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C'è voluto un mese. Ma alla fine il premier Mario Monti si è deciso a coinvolgere ufficialmente l'Unione europea e l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea Catherine Ashton nel caso dei due marò italiani tenuti prigionieri in India e accusati di aver ucciso per errore due pescatori scambiandoli per pirati mentre stavano di guardia sulla petroliera Enrica Lexie. Qualche giorno fa, il premier aveva mandato in "avanscoperta" il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che con la Ashton aveva avuto un colloquio telefonico. Oggi il faccia a faccia con l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea. Il colloquio è avvenuto a margine della partecipazione  di Monti all'Ecofin. Il colloquio - "L'Alto rappresentante - si legge in una nota del portavoce della Aston - ha informato il primo  ministro degli ultimi contatti dell'Ue con le autorità indiane". Ashton e Monti, si legge ancora nella nota diffusa a Bruxelles, "hanno anche discusso dell'importante cooperazione in corso tra l'Ue e India sulla lotta alla pirateria e l'interesse reciproco, così come espresso nella Dichiarazione congiunta Ue-India per cooperare sul regolamento delle guardie di sicurezza armate private nel contesto dell'Organizzazione marittima internazionale". L'Alto rappresentante ed il premier italiano "hanno anche concordato di restare in stretto contatto". La trattativa - Un passaggio importante visto che in qualche modo conferma il cambio di rotta del governo, che dopo settimane di colpevole inerzia sta cercando ora di fare sentire la propria voce. Intanto qualcosa su muove in India: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in carcere nel Kerala, potrebbero ottenere lo status di militari ed essere ritrasferiti nel carcere di Poojappura presso il Police Club della Borstal School. Londra, Mosca, Washington e due tycoon indiani come Mittal e Tata (quest'ultimo partner Fiat).

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