Il giudice boccia Minzolini Non sarà reintegrato al Tg1
Il tribunale del lavoro di Roma ha rigettato il ricorso d'urgenza presentato dal "direttonissimo"rinviato a giudizio per peculato
Il giudice del lavoro del tribunale di Roma ha rigettato il ricorso d'urgenza di Augusto Minzolini per ottenere il reintegro alla direzione del Tg1, da dove è stato rimosso lo scorso dicembre dopo il rinvio a giudizio per peculato in relazione all'utilizzo della carta di credito aziendale. I legali di Minzolini, il professor Federico Tedeschini e l'avvocato Nicola Petracca, attendono ora di conoscere il contenuto dell'ordinanza del giudice Giovanni Mimmo per presentare l'eventuale reclamo. Resta Alla direzione del Tg1 resta, quindi, Alberto Maccari e si conferma, almeno in questa istanza, l'esattezza dell'interpretazione della legge n. 97/2001 sulle società a prevalenza di capitale pubblico da parte della Rai in relazione a dipendenti per i quali è in atto un procedimento penale. "Ricorso inapplicabile" - "Il ricorso – avevano spiegato gli avvocati al momento di presentazione del ricorso – è fondato innanzitutto sulla inapplicabilità alla fattispecie concreta (rapporto di lavoro dipendenti Rai) di una normativa (legge n. 97/2001) disegnata dal legislatore solo per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, degli Enti Pubblici e degli Enti a prevalente partecipazione pubblica". In base a tale legge, infatti, il Consiglio di amministrazione della Rai ha sospeso Minzolini perché rinviato a giudizio per peculato per l'uso delle carte aziendali. "Se me lo avessero chiesto – spiegava Minzolini alla fine di dicembre alla "Zanzara" su Radio24 – se ne poteva anche parlare, ma hanno applicato per la prima volta una norma che è inapplicabile solo per farmi fuori". L'Usigrai - Immediato il commento di Carlo Verna, segretario dell'Usigrai: "Dopo il rigetto del ricorso d'urgenza di Minzolini, il Tg1 volti davvero pagina la sua più brutta pagina. Attendiamo al più presto il piano editoriale di Alberto Maccari per valutarne gli elementi di discontinuità, sperando che ci siano. Discontinuità non solo di linea,ma anche nel segno dell'inclusività: senza il recupero dei colleghi emarginati dalla precedente gestione il sindacato non darà tregua".