No Tav, l'assalto continua Feriti tre agenti
Dopo 48 ore abbattute le barricate sulla A32 Torino Bardonecchia, scontri e incidenti. Rivoli, blocco sulla tangenziale. Blitz in stazione a Genova
L'ultimo scontro della giornata, il più violento, si è consumato alla fine di una lunghissima giornata che ha visto le forze dell'ordine e i no tav fronteggiarsi sulla carreggiata dell'autostrada A 32 Torino-Bardonecchia all'altezza di Chianocco. I manifestanti, che erano stati somberati dalle corsie poche ore prima, hanno iniziato una fittissima sassaiola, alla quale polizia e carabinieri hanno risposto con un impressionante lancio di lacrimogeni e una carica di alleggerimento, nel corso della quale sono rimasti feriti un carabiniere trasportato in ospedale e due poliziotti, un funzionario e un ispettore. Le forze dell'ordine sono riuscite a mettere in fuga i no tav, impedendo così una nuova occupazione dell'autostrada. I blitz dei no tav non si sono limitati alla sola Valsusa: nel tardo pomeriggio, una ventina di manifestanti ha bloccato l'uscita della tangenziale di Torino Corso Francia, a Rivoli. In serata, poco dopo le 19, blitz anche alla stazione di Genova Principe dove una trentina di antagonisti ha assaltato il treno Frecciabianca fermo al binario lanciando una fioriera, danneggiandolo e lasciando alcune scritte contro l'alta velocità. Il gruppo si è poi allontanato. Sul posto sono accorsi uomini della Polfer ed è stata avviata un'indagine. Agguati e polemiche - Più che con gli agenti, gli antagonisti se la sono presa nelle ultime ore con gli operatori dell'informazione, troupe e giornalisti in prima fila. L'agguato ai tre operatori di Corriere Tv lo conferma. Nessuna conseguenza, invece, dopo la diffusione del video in cui un giovane manifestante sfotteva e insultava un carabiniere (guarda il video su LiberoTv). I problemi, semmai, sono emersi nella notte tra martedì e mercoledì, con tre auto di No Tav bruciate. Gli incendi, ha accusato Luigi Casel, tra i leader del movimento, sono "evidentemente stati appiccati ai danni del movimento stesso". "Serve dialogo" - Il governo, per bocca del ministro degli Interni Annamaria Cancellieri, è tornato a chiedere una tregua: "Penso che con il dialogo si possano risolvere molti problemi" ma "su certe cose - ha detto a proposito dell'aggressione ai giornalisti - sono per una fermezza assoluta". Nessun dietrofront, comunque, sull'alta velocità Torino-Lione: "L'opera è di tale importanza nazionale, per la nostra e per le future generazioni, che non si può mettere in discussione". "Ciò non toglie - conclude il ministro - una grande apertura. Ho parlato con il prefetto di Torino e con i sindaci. C'è la massima attenzione e siamo pronti ad ascoltare tutte le esigenze e posizioni, ma senza mettere minimamente in discussione l'opera". I sindaci - Anche la politica locale, spesso schierata con i manifestanti, ha lanciato un appello ai No Tav: "Chiedo di rimuovere al più presto i blocchi in Val di Susa al fine di evitare disagi alla popolazione e di venire incontro alle esigenze dell'alta val di Susa, che è rimasta penalizzata per quanto riguarda l'offerta turistica", ha ricordato Sandro Plano, il rappresentante dei sindaci della ValSusa.