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Monti terrorizza i politici: Premier nel 2013? Forse

Il prof: "Se riuscirò a raggiungere gli obiettivi secondo mandato improbabile". Visto come sta andando, la Casta trema

Giulio Bucchi
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Sobrio, enigmatico, una Sfinge. Il professor Monti regala alla politica italiana un altro indovinello. Intervistato dall'agenzia Bloomberg, il premier ha detto che "non è probabile un secondo mandato a Palazzo Chigi se l'esecutivo riuscirà a raggiungere gli obiettivi che si è posto". Qualche parola buttata lì con nonchalance. I più attenti, a Roma, hanno però già rizzato le orecchie e fatto due calcoli. In quella frase c'è qualche elemento non poco inquietante per le orecchie politiche. Innanzitutto quel "non è probabile" lascia aperta la porta a ogni eventualità. Secondo: è l'ultima parte del ragionamento a gettare ombre sinistre davanti alla Casta. Il governo riuscirà a raggiungere gli obiettivi che si è posto? E qui Monti, scaltro, tende la trappola. Nell'agenda dell'esecutivo tecnico c'è taglio agli sprechi, liberalizzazioni, riforma del lavoro, crescita. Tutti punti che finora hanno lasciato molto a desiderare molto per colpa dei partiti convinti di poter sabotare le riforme a fini elettorali. Ma se l'Italia non esce dalla secca, Monti potrebbe tornare utile anche per la prossima legislatura. E qui, dicono rumors romani, è scattato il terrore nelle sedi di partito: slittano le elezioni del 2013? Fantapolitica. Più probabile che, con il presidente Napolitano al suo fianco anche se per le ultime settimane di mandato, Monti possa trasformarsi da premier tecnico a candidato politico, magari di una mega-coalizione. E lì il terrore passa dai Palazzi romani alle case degli italiani, che già prevedono lacrime e sangue all'infinito.  

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