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Il sospetto: Bersani trucca le cifre dei suoi fan su Twitter

Indagine de L'Espresso sui follower dei leader politici: viene il dubbio che ci sia lo zampino dei loro uffici stampa

Andrea Turco
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Seguire i politici sui social network ormai non è più una novità. Quasi tutti mandano tweet e ai comunicati stampa preferiscono un sintetico cinguettio sul social più in vogta del momento. Niente di strano fino a questo punto. Il dubbio si insinua quando si leggono i numeri dei followers (le persone che li seguono su Twitter) dei politici. Molti di questi followers, infatti, non hanno mai postato sul microblogging. Per questo motivo, il settimanale Espresso ha deciso di vederci chiaro. La rivista ha analizzato i followers di Bersani (91 mila followers) Casini (39 mila), Vendola (166 mila) e Di Pietro (90 mila). Il settimanale, per capire "che tipo di seguito hanno i politici e, ove possibile, la strategia adoperata per costruirsi un'audience su Twitter", hanno adoperato due strumenti gratuiti. Uno è Simply Measured che  "che permette di scaricare un profilo dettagliato degli ultimi diecimila follower di un utente Twitter". L'altro è TwitterCounter, che "fornisce statistiche relative alle dinamiche di crescita di un account". I numeri - L'indagine condotta dall'Espresso ha dato risultati sorprendenti. "Bersani ha più di 3.000 follower che non hanno mai scritto niente e quasi 7.000 senza biografia. Casini ha guadagnato quasi 8.000 supporter in poche ore. Anche Formigoni ha conquistato 4.000 fan in un giorno solo. E viene il dubbio che nella popolarità dei leader sui social network ci sia lo zampino dei loro uffici stampa". La truffa - I trucchi per avere un nutrito seguito non si fermano ai soli account fasulli. L'Espresso, a questo proposito, fa notare che "non è un segreto che esista un mercato nero di fan e follower: vuoi 10 mila like sulla tua pagina Facebook o 50 mila nuovi follower su Twitter? Basta che paghi". I politici, si sa, non amano la trasparenza (si veda le resistenze per eventuali denunce dei redditi o i costi delle istituzioni). Sul web però basta poco per smascherare eventuali raggiri.  

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