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Nella notte altri scontri Auto dei No Tav a fuoco

Incendiate da ignoti le macchine degli antagonisti che stavano bloccando l'autostrada. Stabili le condizioni di Abbà. Domani la risonanza

Nicoletta Orlandi Posti
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Fiamme nella notte nella zona di Chianocco, dove si trova il presidio dei No Tav sull'autostrada Torino-Bardonecchia. Poco prima di mezzanotte sono andati a fuoco in contemporanea un magazzino di legname e pellet, proprio sulla rotonda dove inizia il concentramento, tre auto dei manifestanti, su una stradina parallela poco distante e il telone di un tir a Bruzolo, il paese vicino a Chianocco, sempre sulla statale 25. Sono tutti incendi dolosi. I vigili del fuoco hanno spento le fiamme nel giro di un'ora e non ci sono stati feriti. Per tutta la notte i No Tav hanno affollato l'autostrada, mantenendo il blocco, e l'intenzione è di proseguire a oltranza sempre con il pensiero alle condizioni di Luca Abbà, il No Tav folgorato e caduto d aun traliccio alla baita Clarea lunedì mattina. Abbà stabile - Il bollettino medico di questa mattina dà le sue condizioni stabili, quindi gravi in rianimazione all'ospedale Cto di Torino. La prognosi non è stata ancora sciolta, ma i medici sono ottimisti. I reni stanno funzionando per smaltire le tossine accumulate a causa della folgorazione. Se le sue condizioni di salute non peggioreranno, domani Abbà verrà sottoposto a una risonanza magnetica, per valutare quali sono le lesioni interne provocate dall'elettricità che lo ha scosso. A seconda degli esiti degli esami, l'equipe che lo sta seguendo deciderà come procedere ad eventuali interventi chirurgici. Incontro dal Prefetto -  "Chiediamo al prefetto uno stop dei lavori per far calmare gli animi. Il governo metta ragione come ha fatto per le Olimpiadi di Roma e il ponte sullo stretto". Lo ha detto Sandro Plano, presidente della Comunità montana Val di Susa, prima di incontrare con i 23 sindaci No Tav il prefetto di Torino Alberto Di Pace. "In valle la situazione è molto tesa - spiega - ci sono dei danni al traffico, serve una riflessione. Non vorremmo che precipitasse. E' giusta la posizione del ministro Cancellieri, serve un momento di pausa, c'è stato un incidente molto grave. Al ministro Passera chiedo di verificare la situazione economica dei traffici tra Italia e Francia. Ora le cose sono cambiate rispetto alla fase di stesura del progetto iniziale. C'è stato un calo brusco del movimento dei tir, non c'è urgenza né frenesia per iniziare i lavori adesso".

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