Cerca
Logo
Cerca
+

Chiabotto, il sogno frustrato "Voglio fare un varietà"

L'ex Miss Italia: "Faccio la tv dei ragazzi, ma vorrei un altro programma. La tv di oggi? Meno attenta ai ragazzi"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Miss Italia 2004, conduttrice di programmi televisivi di successo, protagonista di spot che prendono campo fino a diventare serie tv. Cristina Chiabotto è tornata sugli schermi, al timone insieme a Marco Berry di un programma pomeridiano per ragazzi: Bau Boys (dal lunedì al venerdì alle 17 su Italia1 per 40 puntate). Lo show, che si occupa di tutela degli animali, è alla seconda edizione. «La trovo una sfida molto divertente. Già in passato mi è capitato di condurre show per bambini, come lo Zecchino d'Oro, ma stavolta il target è diverso: abbiamo a che fare con i più grandicelli e con una sensibilità più sviluppata. Anche l'orario di messa in onda è quello classico della tv per ragazzi: quando ero piccola io, alla stessa ora tutti i giorni guardavo i cartoni animati di Bim, Bum, Bam. Era ora che la televisione generalista tornasse a occuparsi di questa fascia di pubblico», ci dice Cristina, convinta che la tv oggi sia meno attenta alle esigenze dei ragazzi: «Credo di sì. Non sta certo a me fare la predica, anche perché i miei 26 anni sono troppo pochi, per dire “ai miei tempi…”, però noto che il linguaggio è cambiato e che si raccontano meno esperienze positive. Del resto, anche i ragazzi sono diversi: sempre alla ricerca di nuove forme di divertimento; prima andavamo matti per le cose semplici». Ma qual è il suo ruolo in Bau Boys? «Sarò il sergente Chiabotto e condurrò da studio, mentre Marco Berry andrà in esterna. Al di là di noi due, i veri protagonisti saranno i Bau Boys, i nostri ragazzi, impegnati ogni giorno in una nuova missione: denunceranno gravi situazioni di abbandono, per esempio. E non si occuperanno solo di cani e gatti, ma anche di altri animali, come i delfini e i cavalli. In studio con me ci saranno anche un vero veterinario, anzi un Bau Boy veterinario, e un sergente a quattro zampe, il Golden ReTriever Oscar». Una nuova avventura televisiva che la prende molto «perché unisce due mondi che amo, i bambini e gli animali. Quand'ero piccola anch'io avevo un cane, un labrador per l'esattezza; oggi, con lo stile di vita frenetico che ho, non potrei mai assumermi una responsabilità del genere». A un certo punto della sua carriera, la Chiabotto ha condotto programmi di punta come Scherzi a Parte, Le Iene, o il Festivalbar. Per non parlare dello sport, con Controcampo e di nuovi format come Real Tv. Insomma, un sacco di trasmissioni. Mentre oggi la si vede molto meno in tv e lei ci spiega perché: «Partiamo dal presupposto che nel mondo dello spettacolo il posto fisso non esiste: bisogna reinventarsi di continuo. Detto questo, non credo di aver subìto una battuta d'arresto. Il successo per me è arrivato velocemente e, poco più che ventenne, mi sono ritrovata a condurre show importanti. Una grossa responsabilità! Quando le cose succedono così in fretta, a un certo punto senti il bisogno di fermarti e scegliere meglio i lavori, per non commettere errori e bruciarti. A me non serve apparire in tv tutti i giorni: preferisco fare solo quello che mi piace. Per esempio, sono protagonista di spot di successo e poi faccio la radio». Già, la radio. «Faccio un'alzataccia tutte le mattine: le cinque e mezza; non ci ero proprio abituata! Però sono molto contenta: la radio aiuta e forma moltissimo. Conduco un programma del mattino che si intitola Pronto Kissei?, su «Radio Kiss Kiss»: ogni giorno scegliamo un argomento, che va dal gossip leggero all'attualità, su cui ognuno può intervenire telefonando». Intanto, pensando al dopo Bau Boys, Cristina ha un sogno: «Sicuramente, se potessi scegliere, mi piacerebbe fare un programma di viaggi: adoro visitare posti nuovi. Una produzione itinerante, che descriva al pubblico a casa località e usi ogni volta diversi, farebbe al caso mio. E poi ho ancora il mio sogno nel cassetto: il varietà. Uno spettacolo vero, in cui una show girl possa dimostrare di saper ballare e cantare, oltre a condurre». di Giovanni Luca Montanino

Dai blog