Cav, l'asso nella manica per arrivare al Quirinale
Berlusconi mira alla presidenza della Repubblica. Per ottenerla pensa a sostenere la grande coalizione voluta da Casini, che spinge per i tecnici
Silvio Berlusconi annuncia che non si candiderà mai più per Palazzo Chigi e fa tremare alcuni deputati del Pdl affermando che non vuole carriere ultratrentennali in Parlamento. Ma la vita politica del Cavaliere potrebbe seguire altri percorsi: il primo atto della prossima Legislatura, dopo l'elezione dei presidenti dei due rami del Senato, sarà la scelta del nuovo presidente della Repubblica, del successore di Giorgio napolitano. Ed è anche partendo da questa prospettiva che si possono provare ad interpretare le ultime mosse di Berlusconi. Il presidente del Pdl non nasconde più l'appoggio al governo dei professori, e proprio questo appoggio lo potrebbe favorire in una ipotetica e futuribile corsa verso il Quirinale. La moneta di scambio sarebbe una sorta di appoggio alla grande coalizione a cui mira disperatamente Pier Ferdinando Casini per le elezioni 2013 (con Monti, oppure Corrado Passera in veste di candidato premier): Berlusconi potrebbe sostenere quell'esecutivo in cambio del via libera alla sua ascesa alla presidenza delle Repubblica, una circostanza che però al momento Casini ritiene inaccettabile. Ma non è tutto. Contro Berlusconi prosegue incessante l'assedio giudiziario. L'ultimo capitolo è stato vinto dal Cavaliere, come tutti quelli precedenti. Ma c'è in ballo anche un'altra questione, come l'esigenza di tutelare Mediaset (anche per quel che concerne l'asta delle frequenze tv). Un altro aspetto sul quale Berlusconi, in un eventuale rete di alleanze politiche, potrebbe spingere per offrire in cambio l'appoggio a una grossa coalzione e coronare il sogno di diventare presidente della Repubblica italiana.