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Liberalizzazioni, professionisti Salta l'obbligo del preventivo

Commercialisti, avvocati, notati, medici protesteranno il primo marzo: cancellato obbligo del preventivo scritto e del tirocinio pagato

Lucia Esposito
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Via l'obbligo del preventivo. Le norme sulle professioni sono state ammorbidite rispetto al testo del decreto legge uscito da Palazzo Chigi. Un emendamento presentato dal governo ha eliminato l'obbligo del preventivo scritto da presentare al cliente. Nella versine originaria l'avvocato o il commercialista che non presentava il preventivo scritto sarebbe stato responsabile di un illecito disciplinare con la possibilità di subire un procedimento disciplinare da parte del proprio ordine professionale. Il preventivo scritto invece diventa una libera scelta affidata alla contrattazione tra cliente e professionista. Un'altra modifica riguarda il tirocinio: l'obbligo della retribuzione non parte da subito ma solo dopo i primi sei mesi di lavoro sotto forma di un rimborso spese. E' stato inoltre introdotto un limite alle partecipazioni esterne nei grandi studi professionali: i soci professionisti dovranno essere almeno i due terzi del totale. I notai vedranno crescere la loro pianta organica con un concorso annuale a partire dal 2015. Professional day Il primo marzo, per protestare contro il decreto liberalizzazioni, si riuniranno tutte le categorie professionali per testimoniare il "valore sociale" delle professioni.  L'organismo unitario dell'avvocatura italiana ha confermato lo scioperto di otto giorni proclamato da 15 al 23 marzo con una manifestazione a Roma il 15 marzo davanti al ministero della Giustizia e il congresso straordinario a Milano il 23 e il 24 marzo. Quello che preoccupa maggior mente sono le società professionali: l'apertura al capitale esterno e la possibilità di avere azionisti di maggioranza non iscritti ad alcun albo professionale ha infatti fatto scattare l'allarme in tutte le categorie.

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