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Stracquadanio: "Niente fame con la crisi, è pieno di obesi"

Boutade del deputato Pdl: "In Italia ci sono 5 milioni di obesi, il problema non è trovare da mangiare"

Giulio Bucchi
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Gli italiani non sono poveri, basta contare il numero di obesi. La visione filosofico-gastronomica della crisi l'ha fornita il deputato Pdl Giorgio Stracquadanio, non nuovo a qualche uscita rumorosa (ultima in ordine di tempo quella su chi guadagna 500 euro, "uno sfigato incapace"). Intervistato da Klaus Davi a KlausCondicio, Stracquadanio spiega perché non farà la fame: "Tranne una infinitesimale percentuale di italiani che ha difficoltà ad accedere al mangiare, la stragrande maggioranza della popolazione può accedere a quantità di cibo più o meno illimitate. Basta vedere cosa accade in occasione delle feste comandate nei vari pranzi e cenoni che sono di una ricchezza spropositata per qualsiasi livello sociale. Il fatto che noi abbiamo ancora 6 milioni di obesi, a fronte di una crisi temporanea e contingente, non mi stupisce. Non siamo ancora a livelli da fame e i dati dei nutrizionisti lo dimostrano". Lo spunto sociologico lo hanno fornito i dati sui 5 milioni di adulti obesi, pari al 10% della popolazione italiana. "L'obesità - spiega Stracquandanio - è la malattia del benessere, conquistato dal dopoguerra ad oggi e ancora diffuso. Il vero problema oggi è la crescita del Paese perchè, siccome abbiamo un debito ingente a carico del settore pubblico che grava sulle prestazioni dello Stato, è evidente che, in queste condizioni, se non abbiamo una crescita economica che ci permetta di ripianarlo e operazioni di privatizzazione abbastanza ampie utili per tagliarlo, ci troveremo ad avere crescenti difficoltà per quanto riguarda il welfare, il sistema pensionistico, tutto quanto fa leva particolarmente sulla macchina pubblica. La crisi morde nel ridurre posti di lavoro, non certo nel portarci alla fame".

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