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Marò in India rischiano la morte Toghe italiane li indagano

Beffa per i due militari del Battaglione San Marco fermati a Nuova Delhi: sotto inchiesta a Roma per omicidio

Lucia Esposito
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Da una parte gli intopppi e le lungaggini della diplomazia internazionale, dall'altra le leggi italiane. I due marò Massimiliano La Torre e Salvatore Giron, infatti, sono stati iscritti sul registro degli indagati per concorso in omicidio dalla procura di Roma in relazione alla morte di due pescatori indiani raggiunti da numerosi colpi d'arma da fuoco partiti dalla petroliera Enrica Leixe dove si trovavano i nostri militari. L'iscrizione è stata decisa dal procuratore reggente Giancarlo Capaldo che in questi giorni ha fatto il punto della situazione assieme ai titolari dell'inchiesta, i pm Francesco Scavo ed Elisabetta Ceniccola. L'iscrizione dei due marò per omicidio volontario è una sorta di atto dovuto legato alle risultanze dei fatti che emergono dall'informativa che la Farnesina ha messo a disposizione della magistratura nelle ultime ore. Loro, intanto, rischiano la pena di morte in India. Periti - Sono arrivati a Kochi, in India, i due esperti dei Carabinieri che parteciperanno alle prove balistiche sulle armi dei marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori. Lo hanno riferito i media locali. I due militari del Raggruppamento per le investigazioni scientifiche (Cis) dovrebbero salire in giornata a bordo della petroliera Enrica Lexie insieme agli inquirenti indiani per acquisire le armi dei due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.  

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