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Casini aveva detto: "Avanti tutta" Mario l'ha accontentato

Il leader Udc sulle liberalizzazioni: "Governo vada avanti, su premier assedio lobby indecente". Poi arriva l'Imu alla chiesa...

Giulio Bucchi
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Mario Monti sia più forte delle lobby e vada avanti sulle liberalizzazioni. L'appello-diktat al premier arriva da quello che finora è stato il suo più solido sostenitore, Pier Ferdinando Casini. Da Bologna, ospite insieme al segretario del Pd Bersani di un convegno sui 100 anni delle coop, il segretario Udc parte all'attacco: "L'assedio delle lobby e delle corporazioni è quasi indecente, il governo deve andare avanti con forza". C'è sempre la questione del voto in aula. Se il testo rimane così com'è, aveva avvertito il collega di coalizione Francesco Rutelli, il sì del Terzo Polo non era scontato. E considerato che sul decreto ci sarà la fiducia, era un campanello d'allarme bello e buono per il professore. Casini a questo proposito non scioglie i dubbi: "Il Governo ha presentato un buon provvedimento che non può essere annacquato. Bisogna andare avanti con coraggio resistendo all'assedio delle corporazioni", dice l'ex democristiano secondo il quale "il Senato e La Camera devono rafforzare il provvedimento e non indebolirlo mentre i partiti che diventano cassa di risonanza delle categorie rischiano di mancare, in questo caso, un altro appuntamento importante con i cittadini". "Sulle liberalizzazioni - conclude - non possiamo scherzare: tutte le categorie devono fare i sacrifici necessari, non ci può essere chi fa il furbo o chi minaccia di fermare una fetta di città". Effettivamente, Monti è andato avanti senza guardare in faccia nessuno. Per esempio, sta per inserire l'Imu sugli immobili della Chiesa proprio con un escamotage, includendo il provvedimento come emendamento del decreto sulle liberalizzazioni. Chissà se Casini vorrà rimangiarsi quanto detto.    

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