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Alessandro Siani si confessa: "Sogno uno show tutto mio"

L'intervista al protagonista di 'Benvenuti al Nord': "Dopo il cinema il teatro a Milano, ma sogno il mio spettacolo"

Andrea Tempestini
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La voce, ad Alessandro Siani, è tornata solo ieri dopo averla persa quasi tutta durante la partita Napoli-Chelsea, vinta eroicamente dalla squadra partenopea. «Dopo una buona dose di  Bentelan sono pronto per l'intervista», dice. Il comico napoletano ha raccolto una standing ovation a Sanremo; poche settimane prima aveva fatto sfracelli con il film Benvenuti al Nord, eppure è umilissimo. Corteggiato dalla tv (pare che gli avessero offerto anche la conduzione delle Iene) preferisce  cinema e teatro. Da 28 febbraio al 4 marzo è allo Smeraldo di Milano con lo show di monologhi e gag Sono in zona. Sanremo è stato un assaggio. Si è ripreso da Sanremo? «Il palco dell'Ariston è come se tremasse. Mi mancava l'equilibrio per l'emozione. Dà lì sono passati tanti miti, Giorgia, Laura Pausini, Roberto Benigni, Fiorello. Si respira l'aria dei grandi. Per fortuna non ho respirato l'aria dei Jalisse». Quando è stato chiamato? «Prima di Benvenuti al Nord  ho incontrato Gianmarco Mazzi, Gianni Morandi e Lucio Presta. Le “tre Marie”. Mi hanno dato carta bianca,  non faccio satira al vetriolo». Fa satira di costume. «Arrivo da 20 anni di teatro e ho voluto raccontare la mia esperienza di Benvenuti al Sud e di Benvenuti al Nord. Il secondo film ha avuto più critiche, ma insieme hanno fatto 60milioni di euro». Tornerà al cinema con Bisio? «Magari, con lui si è creata una vera alchimia. Ma l'esperienza di Benvenuti è  chiusa. Non è rispettoso per il pubblico fare film solo per gli incassi senza pensare alla qualità. Debutto alla regia: sto preparando il mio primo film:  Il principe abusivo,   una favola moderna, uscità a San Valentino 2013». Siani, lei cinematograficamente ha uno scheletro nell'armadio. «Cioè?». Ha recitato con Elisabetta Canalis, nel “capolavoro” La seconda volta non si scorda mai... «Quando ha saputo che recitavo con la Canalis, lo scheletro è uscito dall'armadio. Eh sì, Ely mi ha insegnato tanto... A parte gli scherzi, si applicava, è seria, precisa». Tra lei, Belen, Ivana e Geppi Cucciari, qual è il suo ideale di donna? «Geppy la conosco bene, è strepitosa. Per una cena scelgo lei. Elisabetta mi piace tanto. Belen è perfetta. Ivana lasciamola crescere». Dopo la sua performance in napoletano stretto, Ivana ha detto: «Non ci ho capito niente». «Mi sarei preoccupato se lei avesse capito qualcosa e il pubblico no!. Non farò mai un corso di dizione,  è la mia cifra. Sa però che certe volte parlo anche in italiano? Giuro». Come cambiano le reazioni del pubblico dal Nord al Sud? «Se sei napoletano e fai uno show a Napoli è difficile, perché i miei concittadini sono comici di natura. Quindi diventano competitor. I “nordici” all'inizio stanno in silenzio e poi si lascia andare. Chiede i bis, i tris. Ma nun mo' putevate chied' primm?». Cosa ispira le sue gag? «La gente, Napoli. I frizzi, i lazzi, i guizzi sono imparagonabili al resto d'Italia. Se vai dal medico e gli dici: “Se mi do colpetti al petto mi fa male”, lui risponde   “E che te tucch' a fa'”?». L'avvento di Mario Monti ha messo in crisi un comico come lei? «No. Dopo 17 anni gli argomenti su Berlusconi erano sempre gli stessi. Diamo tempo al tempo, questi ministri tirerenno fuori qualcosa. Quando Monti ha detto «il posto fisso è noioso» a Napoli hanno risposto «Noi nun ce scucciamm». Alla gente piace ridere delle cose concrete, il prezzo della benzina, le pensioni, la crisi. Gli scherzi Nord/Sud erano già presenti in Così parlò Bellavista, Ricomincio da tre di  Troisi, ma non c'era ancora la Lega Nord». È mai stato attaccato dalla Lega? «Macché. Dopo Sanremo, Antonio Marano mi ha chiamato per ringraziarmi a nome della Rai. Avevo incontrato Roberto Maroni negli studi di Fazio e mi aveva fatto tanti complimenti». Altri fan? «Pippo Baudo mi ha telefonato commosso». Però il re dei critici le ha dato 4. «Ha scritto che non ho azzeccato una battuta. Eppure è arrivata una standing ovation. Secondo me la magia è scattata, ma apprezzo le  critiche, fanno migliorare».   Qualcuno su Twitter ha addirittura scritto «Meglio Siani di Troisi». «Troisi è inarrivabile». Condurrebbe un programma tv? «Mi sono arrivate molte proposte sia dalla Rai che da Mediaset. Ma ho preferito cinema e teatro». E un Sanremo con la Cucciari? «Non avrebbe momenti seri, Francesco Renga, per esempio, non si presenterebbe». E con Baudo? «Sarebbe  una meravigliosa responsabilità». Insomma, la tv le fa paura. «Mi preoccupano i tempi. Farei un one-man show in stile teatrale. Quello sì. Ma è impegnativo. Zalone mi piace,  è irriverente». E un ruolo serio lo farebbe? «Per un po' vorrei fare ancora ridere. Per piangere c'è sempre la bolletta del telefono». intervista di Alessandra Menzani

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