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Afghanistan, rogo del Corano: scontri anti Usa, 12 morti

Grave il bilancio delle proteste scoppiate a Kabul per l'oltraggio al testo sacro dell'Islam avvenuto nella base di Bagram

Lucia Esposito
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Ancora morti in Afganisthan. E' salito ad almeno 12 morti il bilancio del quarto giorno di proteste scoppiate in Afghanistan per il rogo di alcune copie del Corano, avvenuto nella base Usa di Bagram. Due manifestanti sono morti a Kabul, dove centinaia di persone hanno marciato verso il palazzo del presidente Hamid Karzai. La folla, radunatasi in strada dopo la preghiera del venerdì, ha lanciato pietre contro gli agenti, scandendo slogan contro l'America.   A Herat, nell'ovest del Paese dove è schierato il contingente italiano, circa 500 manifestanti hanno tentato di assaltare il consolato Usa; nei disordini che hanno interessato l'intera provincia sono morte sette persone. Altre due hanno perso la vita nella provincia orientale di Khost mentre un altra è caduta nella provincia settentrionale di Baghlan. “Più di un migliaio di persone stanno protestando di fronte   alla base del Provincial Reconstruction Team (Prt) a guida ungherese a  Pul-i-Khumri”, capoluogo della provincia di Baghlan, ha spiegato   Zamanuddin Husaini, numero due della polizia provinciale. “La polizia  - ha aggiunto - ha sparato in aria nel tentativo di disperdere la   folla”. Secondo Husaini, i manifestanti erano “riusciti a   oltrepassare il recinto di filo spinato e a rimuovere le barriere di   protezione” esterne della base.  

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