Dsk, il bunga bunga francese può costargli 7 anni in galera
Strauss-Kahn interrogato a Lille su un giro di prostituzione all'hotel Carlton: accusa pure di associazione a delinquere
Di questi tempi avrebbe dovuto girare la Francia per convincere gli elettori a votarlo nelle elezioni presidenziali di aprile-maggio. E invece Dominique Strauss-Kahn continua a entrare e uscire dalle aule di tribunale e dalle celle di mezzo mondo per i peccati sessuali che secondo i magistrati si sarebbero tramutati in reati. Questa volta il 62enne ex ministro socialista, già finito dietro le sbarre negli Usa per tentato stupro (e poi scagionato), si è presentato volontariamente e con tanto di legale presso la stazione di polizia della città di Lille per essere interrogato sullo scandalo a luci rosse dell'hotel Carlton. Subito dopo il suo arrivo i procuratori hanno annunciato la sua detenzione con l'accusa di «sfruttamento della prostituzione aggravato da associazione a delinquere» e «appropriazione indebita». Di questo interrogatorio si sapeva da qualche giorno, ma anche se i francesi non usano i metodi spettacolari degli americani – Strauss-Kahn venne ammanettato e mostrato in diretta tv dalla polizia di New York – l'ex direttore dell'Fmi ora rischia fino a 7 anni di carcere. Avrebbe preso parte a vere e proprie orge a Parigi, Washington e altre capitali europee e i magistrati vogliono sapere se fosse al corrente che le donne presenti erano prostitute pagate con i fondi di una compagnia pubblica francese. Si tratta di un vasto giro di squillo, che avveniva in hotel di lusso fra il nuovo e vecchio continente senza badare a spese, e aveva come centro l'albergo Carlton di Lille. Con Dsk sono accusati due uomini d'affari, Fabrice Paszkowski, industriale del settore sanitario legato al Partito socialista, e David Roquet, ex direttore di una controllata del colosso delle costruzioni BTP Eiffage. Certo, i socialisti francesi in piena campagna per l'Eliseo, prendono il più possibile le distanze da questi personaggi e hanno da tempo scaricato Strauss-Kahn che, a detta di molti, avrebbe vinto senza problemi le primarie del Ps e poi sconfitto l'attuale presidente Nicolas Sarkozy. Ma non è andata così e ora l'ex ministro deve prima di tutto difendersi dalle accuse che gli rivolgono le squillo che lo hanno intrattenuto. Jade, Florence, Anne-Marie, Aurelie, Mounia, l'elenco prosegue. Tutte dicono di aver fatto sesso a pagamento con lui (si parla di tariffe dai 900 ai 2400 euro). Ma alcune si spingono oltre. “E' stata una relazione brutale”, ha raccontato alla polizia belga e francese Anne-Marie S., dicendo di aver incontrato Dsk in un hotel di Washington nel 2010. Un rapporto che avrebbe visto coinvolto anche un altro uomo, l'imprenditore Roquet, uno degli organizzatori dei festini hot, il cui ruolo era di «trattenere i polsi» alla donna. «Sono stata pagata per andare lì, non per subire questo trattamento». «Per me - ha aggiunto la ragazza parlando agli inquirenti - fare la escort non è questo». Emerge quindi per l'ennesima volta il ritratto di un Dsk malato di sesso violento. Come era successo sia con la cameriera del Sofitel di New York che col caso della scrittrice Tristane Banon, che lo ha accusato di molestie nel corso di un'intervista. Lui l'ha sempre fatta franca ma nello scandalo di Lille potrebbe finire male. La sua solita difesa, che si basa su rapporti consenzienti e, in questo caso, non a pagamento, non regge. E così ieri pomeriggio al termine del primo interrogatorio il procuratore ha ordinato a Strauss-Kahn di trascorrere la notte in cella. La legge francese prevede, infatti, che la custodia cautelare venga estesa fino a 48 ore. di Alessandro Carlini