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Bersani: "Sto con la Camusso"

Il segretario del Pd: "Non condivido la tesi di Monti di andare avanti sulla riforma anche senza l'accordo con le parti sociali"

Andrea Tempestini
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Pierluigi Bersani entra di prepotenza nel dibattito sul lavoro, infiammato dal dibattito acceso tra Emma Marcegaglia e Susanna Camusso. Il segretario del Pd interviene a gamba tesa sul professor Monti: "Non condivido la tesi di andare avanti anche senza accordo. Se non ci sarà accordo, il Pd valuterà in Parlamento quel che viene fuori sulla base delle nostre proposte". Intervistato dal Tg3, il leader della sinistra sottolinea come il sì del Pd alla riforma del lavoro non sarà scontato in assenza di un accordo tra le parti sociali: "Se malauguratamente l'accordo non ci fosse, valuteremo sulla base delle nostre proposte. Vogliamo vedere quello che viene fuori". Bersani si schiera con la Camusso e ritorna con le idee ai tempi del Pci. "Oggi - ha aggiunto - è importante tanto la riforma e l'innovazione quanto la coesione, oggi c'è bisogno di fare una scommessa assieme e il governo deve essere impegnato a trovare l'accordo, questo accordo ci vuole e il Pd ha la sua proposta che si occupa dei problemi veri, la precarietà, la riforma degli ammortizzatori". Ma "se malauguratamente non ci fosse l'accordo, noi valuteremo l'esito delle decisioni del governo". Bersani minaccia di togliere l'appoggio a Monti? "No, vogliamo vedere fuori", risponde contraddicendo in parte quanto appena detto. E aggiunge: "Monti non viene dopo i partiti, Monti viene dopo Berlusconi. Per averlo è stato necessario che andasse a casa Berlusconi e che arrivassimo noi a sostenere una fase d'emergenza e di transizione. Dopo di che - ha spiegato il segretario del Pd - la democrazia respira con due polmoni". Il riferimento è alle prossime elezioni. "Voglio predisporre il mio partito - ha concluso Bersani- a un'alternativa non a Monti ma alla destra. Dopo di che Monti e i suoi ministri potranno decidere con che polmoni respirare".

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