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L'onlus per i poveri è ciellina e il Nobel Fo la censura

Durante uno spettacolo a Varese, il premio Nobel nega lo spot sul palco al "Banco Nonsolopane". Motivo: è di Comunione e liberazione

Matteo Legnani
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Incidente diplomatico al teatro Apollonio di Varese, dove sabato sera è andato in scena il "Mistero buffo" di Dario Fo. Nel foye, il banchetto di un gruppo di volontari cattolici, "Banco Nonsolopane onlus", raccoglieva fondi per i poveri. Prima dello spettacolo, il responsabile della Onlus, Angelo Micale, si reca nel camerino del premio Nobel, per chiedergli la possibilità di salire sul palco durante l'intervallo e spiegare al pubblico i motivi della raccolta fondi. I due chiacchierano amichevolmente, anche se Fo non risparmia critiche a cielle. Però acconsente allo "spot" sul palco. Quando però comincia lo spettacolo, il direttore del teatro avvicina Micale e gli riferisce che Fo preferisce non dare spazio a un associazione legata a Cl, anche perchè il suo pubblico di sinistra non avrebbe capito. Morale della serata: la raccolta fondi della onlus si è conclusa con un disastro: appena 15 euro raccolti, a fronte dei 270 della settimana precedente, quando un altro artista aveva invece acconsentito all'annuncio sul palco.

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