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Quattro giorni su una barella Marino a Belpietro: più controlli

Ispezioni dei Nas a tappeto dopo il clamoroso caso di malasanità Policlinico Umberto I di Roma. Guarda il video

Matteo Legnani
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Ispezioni a tappeto dei Nas nei nosocomi capitolini. E' questa la misura adottata dalla procura di Roma dopo l'ultimo, drammatico, caso di malasanità della Capitale.  Al Policlinico Umberto I una donna  in coma, legata mani e piedi alla barella da quattro giorni e senza nutrizione è stata trovata al pronto soccorso in attesa del ricovero «da un minuto all'altro». Tanto che il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha disposto l'invio d'urgenza degli ispettori nell'ospedale capitolino, precisando che «non c'è nulla che possa giustificare una tale indegnità». A svelare l'odissea della paziente sono stati i senatori Ignazio Marino (Pd) e Domenico Gramazio (Pdl), che hanno annunciato denuncia alla Procura della Repubblica. I due parlamentari, rispettivamente presidente e membro della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, ieri hanno effettuato un'ispezione senza preavviso nel nosocomio e fatto la scioccante scoperta. La donna «aveva solo la flebo con la fisiologica», hanno raccontato, «e i sanitari ci hanno spiegato che erano in attesa, da un minuto all'altro, di poterla trasferire in un altro reparto per darle assistenza». Minuto alquanto lungo, visto che la paziente è rimasta per quattro giorni su una barella nella “piazzetta”, l'area del pronto soccorso dove vengono temporaneamente lasciati i malati in mancanza di posti letto per il ricovero. La signora, ha sottolineato Marino, «era stata legata con delle lenzuola a mani e piedi alla barella».   Ignazio Marino a Belpietro: "Più controlli sulla sanità". Il video su Libero Tv Uno scandalo che ha spinto i vertici del nosocomio a trovare in poche ore una sistemazione dignitosa alla donna, trasferita poi nel reparto di Neurologia. Ma quello che è accaduto alla signora non sarebbe un caso isolato. Ad ammetterlo il direttore del Dea del Policlinico Umberto I, Claudio Modini: «E' una cosa che capita spesso, del resto il problema della mancanza di posti per il ricovero non è una novità». Modini ha riferito che la donna «è in coma da tre giorni e viene assistita al meglio, con terapia idrica dalle migliori professionalità medico-infermieristiche, 24 ore su 24», aggiungendo che «i due senatori hanno verificato un fenomeno noto da anni, quello dei grandi ospedali in cui i pazienti aspettano per ore, o per giorni, un ricovero». Era «seguita ambulatorialmente presso la Neurologia e per un ulteriore decadimento delle sue condizioni è stata mandata al pronto soccorso, dove era in attesa di un posto letto», ha poi precisato l'Umberto I. E giustificato quei legacci a mani e piedi: «Per evitare azioni autolesive e pericolo di cadute è assicurata alle sbarre della barella». Situazione di cui i familiari sarebbero stati a conoscenza. A difesa delle procedure attivate dai dottori è intervenuta anche la governatrice del Lazio, Renata Polverini, commissario ad acta alla Sanità: «Sembra emergere che la paziente sia stata gestita correttamente essendo stata sottoposta a due Tac, un'ecografia, tre trasfusioni e assistita nel corso della permanenza al pronto soccorso da un pool polispecialistico di undici medici». La Polverini ha aggiunto che «i tecnici della Regione stanno esaminando il caso: al termine di questi accertamenti potremo esprimere un giudizio e adottare eventuali provvedimenti». La vicenda si aggiunge ora a quelle finite nel fascicolo, aperto dalla Procura di Roma, sulle presunte carenze negli ospedali della città. di Rita Cavallaro

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