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Erica, seconda tra i giovani: "Così Iacchetti è servito"

Festival, Mou e Casillo sul podio, entrambi da Sanremo Social. Per Enzo erano "raccomandati": rubavano il posto al figlio

Giulio Bucchi
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Due cantanti di Sanremo Social, classificati primo e seconda tra i giovani, "sono la miglior risposta a Iacchetti», che aveva accusato la selezione su Facebook di essere poco trasparente. Parla così Erica Mou, giovane cantautrice pugliese di Bisceglie, arrivata sul secondo gradino del podio nella gara delle nuove proposte al Festival e vincitrice del premio della critica dedicato a Mia Martini con il brano Nella vasca da bagno del tempo. Le sue dichiarazioni si riferiscono a quanto detto da Enzo Iacchetti alla vigilia della rassegna canora. Il celebre conduttore di "Striscia", amareggiato per l'esclusione del figlio Martino nelle selezioni, aveva sferrato un attacco al concorso di Sanremo Social, reo di aver scelto solo due finalisti, anziché sei. «Ne hanno presi solo due, di cui uno già secondo classificato a "Io canto", quindi con una casa discografica potente alle spalle». Poi aveva rincarato la dose, sostenendo che i prescelti fossero «i più scarsi». In realtà proprio quei due, ossia Alessandro Casillo ed Erica Mou, si sono guadagnati i primi due posti nella classifica finale. Il che suona come una conferma del loro talento: da Sanremo Social, insomma, sono usciti i migliori. Ed Erica Mou, che ha notevolmente impressionato sul palco per voce e personalità, ci tiene a sottolinearlo. «Il livello artistico dei giovani selezionati dal concorso su Facebook è la dimostrazione dell'efficacia e trasparenza di Sanremo Social». Anche perché Erica è una di quelle che ha fatto a pieno la gavetta. Cantante per passione in un complesso femminile chiamato Le ombre anomale, era stata notata dal produttore discografico Marco Valente che la aveva messa sotto contratto, facendo uscire nel 2009 il suo primo album Bacio ancora le ferite (Auand Records). Da allora, la vittoria di diversi premi legati alla canzone italiana d'autore ne aveva consacrato le qualità. Fino alla scoperta fatta da Red Ronnie, che l'aveva introdotta a Caterina Caselli e alla sua etichetta discografica Sugar Music, con cui nel 2011 era uscito il secondo disco di Erica, intitolato È. Queste tre figure sono state determinanti nella crescita professionale della cantante biscegliese. «Marco Valente è la persona che ha fatto scattare tutto, il primo che ha creduto in me, Red Ronnie è stato il gancio, il tramite per aprirmi al mondo della grande discografia e Caterina Caselli è “la donna della mia vita”». Proprio Red Ronnie, ospitandola nella sua trasmissione, aveva fiutato l'originalità della giovane artista, profetizzando: «Lei sarà il futuro della musica italiana». E, nel tentativo di trovarle una pietra di paragone, subito Erica era stata associata, di volta in volta: a Björk, con cui condivide il produttore (Valgeir Sigurosson, già collaboratore della cantante islandese); a Elisa, che incide per la sua stessa casa discografica (la Sugar); e a Carmen Consoli, della quale ricorda l'impostazione vocale, il colore del carnato e la postura con la chitarra. Ma il punto di riferimento musicale di Erica è un uomo. «Dovessi imitare un cantante tra quelli che prima di me hanno vinto un premio “giovani” a Sanremo, non avrei dubbi: sceglierei Niccolò Fabi». O forse Alex Britti che, come lei, è stato capace di ambientare una canzone in una vasca. Lui sognava di starci tutto il giorno, Erica spera di restarci tutto il tempo. di Gianluca Veneziani  

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