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Da Fazio okkupazione Cgil Protesta la Cisl: "Ora basta"

Che tempo che fa: dopo Landini, ecco la Camusso. Trasmissione a senso unico. Il sindacato escluso: "E la Rai che dice?"

Andrea Tempestini
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"E' emblematico che il signor Fabio Fazio sia il più pagato ed il più settario tra tutti i conduttori televisivi. Che cosa risponde la Rai?". Questa la domanda posta dalla Cisl a Viale Mazzini. L'accusa alla tv di Stato passa attraverso il conduttore di Che tempo che fa, Fabio Fazio, che dietro i toni pacati, una sorta di timidezza e le celebri interviste inginocchiate cerca di nascondere una trasmissione a senso unico. Con scarsi risultati. L'ultimo episodio quello di domenica sera, quando in studio a parlare di riforma del Lavoro e di articolo 18 c'era Susanna Camusso, la leader della Cgil. Sugli schermi di Rai3 andava in scena il pensiero unico (di sinistra). La protesta della Cisl - I precedenti sono illustri. Quello più emblematico quando nei giorni caldi degli scontri sindacali in Fiat al cospetto di Fazio si presentò Maurizio Landini, segretario delle tute blu della Fiom, i metalmeccanici della Cgil, che nelle trattative con il Lingotto - come dimostrato dall'esito dei referendum - rappresentavano una minoranza. Così, dopo lo spazio concesso alla Camusso, la Cisl (anche loro avrebbero qualcosa da dire) protesta: "Ignorano le posizioni di altri soggetti sociali che sul piano della rappresentatività sono quantomeno pari ed in molti settori superiori alla Cgil. Si tratta di un uso privatistico del servizio pubblico sul quale la direzione della Rai, i consigli di amministrazione e di sorveglianza dovrebbero fornire una risposta". In Rai, insomma, sta montando un caso-sindacati: la Cisl è stufa della trasmissione a senso unico di Fabio Fazio.

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