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Ora ad Atene sfilano in strada i partigiani anti-nazisti

In corteo le vecchie glorie della resistenza. E i quotidiani greci celebrano la lotta contro i tedeschi durante la seconda guerra mondiale

Matteo Legnani
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In Grecia le proteste contro il piano di austerity del governo di Lucas Papademos si trasformano nell'occasione per mostrare al mondo l'odio ormai dilagante che Atene ha verso Berlino, con bandiere uncinate bruciate, slogan con frasi come “Occupanti tedeschi” o “Quarto Reich”, poster che raffigurano la cancelliera Angela Merkel con la divisa nazista. La rabbia della Grecia verso la Germania è cominciata a esplodere a ottobre, ma è adesso che si sta diffondendo, tanto che la scorsa settimana   Der Spiegel titolava “Il sentimento anti-tedesco si scalda in Grecia”. E andando sul sito del settimanale c'è una apposita galleria di immagini. Si possono trovare alcune vignette di Stathis Stavropoulos, ormai una celebrità in Grecia perché con la sua satira dà voce alla popolazione ellenica. Nei suoi disegni pubblicati su Eleftherotypia, quotidiano indipendente di sinistra, i tedeschi sono dei gerarchi nazisti e in un caso i greci raffigurati come i deportati ebrei nei lager, con la Stella di David cucita sul vestito. La drammatica situazione in cui versa la Grecia è riuscita a ricompattare le diverse anime del paese, tutte unite contro il nemico berlinese. Si spiega così – si vede sempre su  Der Spiegel on line – la copertina del quotidiano della destra Dimokratia che titolava in tedesco “Memorandum Macht Frei”, che tradotto significa “Il memorandum (le condizioni della Ue, ndr) rende liberi”, chiaro riferimento alla scritta di Auschwitz “Il lavoro rende liberi”. E per rincarare la dose sparata a caratteri cubitali, in greco, c'è la parola “Dachau”. Un odio, quello greco verso i tedeschi, che è sbarcato anche in tv e alla radio, dove spopola Georgios Trangas. Senza peli sulla lingua, senza diplomazia e senza stare ad ascoltare i suoi detrattori che lo accusano di avere una macchina tedesca, Trangas attacca Berlino e le sue invettive diventano dei cavalli di battaglia, qualcosa a cui la popolazione si aggrappa. «Alla Germania non importa se qui 3 milioni di pensionati stanno morendo», è uno dei suoi tormentoni e i greci sono con lui, perché effettivamente la situazione è proprio così. Il tunnel senza uscita in cui si trova ora la Grecia non soltanto ha riunito destra e sinistra, ma ha fatto tornare per le strade, per protestare, protagonisti storici della società ellenica, che dopo aver vissuto le loro rivoluzioni decenni fa non avrebbero mai pensato di doverle replicare, per di più contro lo stesso nemico di allora: la Germania. Sono gli ex partigiani che combatterono durante l'occupazione nazista nella Seconda Guerra Mondiale. Due di loro sono famosi in tutto il mondo. Manolis Glezos, classe 1922, è un politico, giornalista, scrittore, entrato nella storia per aver strappato – il 10 maggio 1941 – la bandiera nazista che sventolava sull'Acropoli di Atene. Da allora è diventato un eroe nazionale grazie al suo attivismo tra i partigiani comunisti anche durante la dittatura dei colonnelli. In questi giorni è stato fotografato mentre protestava davanti al Parlamento circondato da poliziotti. L'altro grande vecchio è Mikis Theodorakis, classe 1925, compositore della celeberrima colonna sonora del film Zorba il greco. Una musica unica resa immortale dalla scena con Anthony Quinn che balla il sirtaki. Il musicista, anche lui partigiano e da sempre impegnato in politica, già a novembre aveva scritto l'appello “La finanza seppellisce la democrazia!”. Appello rimasto inascoltato e per questo pure lui è tornato a protestare in piazza assieme a migliaia di greci. di Simona Verrazzo  

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