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DiPietro Mani pulite e le lacrime di coccodrillo Facci: "Piangi Tonino e non smettere mai più"

Facci: "Sei fuori tempo massimo e sei ancora lì che sbraiti per tenerti il voto dei peggiori, dei descolarizzati, dei manette-chic"

Nicoletta Orlandi Posti
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Piangi, poveruomo, piangi per tutti gli innocenti che hai sbattuto in galera, piangi per le vite pubbliche e private che la tua ambizione insaziabile ha calpestato, piangi per quelli che si sono sparati o comunque ammazzati, piangi per - come hai detto ieri, senza vergogna - «le circa 320 querele che ho nei confronti di chi ha offeso quell'inchiesta», come se non fossero solo una fonte di reddito che ti ingrassa la saccoccia. Piangi, poveretto, recita il tuo melodramma alla platea dei mentecatti: non riuscirai a farci pena. Sono passati vent'anni e non riesci ancora a farci pena. Avevi in mano il Paese, avevi il consenso del 95 per cento degli italiani, ora guardati: sei fuori tempo massimo e sei ancora lì che sbraiti per tenerti il voto dei peggiori, dei descolarizzati, dei manette-chic. Mani pulite! Giustizia! Galera! Hai fondato una vita e una carriera sulla galera altrui, sulla privazione della libertà altrui, l'infelicità altrui, la fottitura altrui: fai bene a piangere, poveraccio. Piangi per gli amici che non hai più, per il tuo amico migliore che hai contribuito a sbattere in galera, per il tuo ricorrente e sconfinato deserto umano, per l'aura negativa che irradi, per il groviglio di malanimi da ex contadino «imparato» a diffidare di tutto e di tutti. Piangi, ma non smettere più. di Filippo Facci Antonio Di Pietro parla di Mani Pulite e piange Guarda il video su LiberoTV

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