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Di Pietro senza vergogna Piange per Mani Pulite

Tonino alla manifestazione dell'Idv per il ventennale dell'inchiesta si commuove ricordando le battaglie e la magistratura: nostalgia canaglia

Andrea Tempestini
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Vent'anni dopo Mani Pulite. Vent'anni dopo e non sentirli. Già, perché Tonino Di Pietro è ancora così mentalmente coinvolto dall'inchiesta che fece crollare la Prima Repubblica e che lo vide come protagonista da commuoversi mentre ne parla. Nel corso di una manifestazione organizzata dall'Italia dei Valori a Milano per il ventennale, l'ex pm che diventò celebre per i suoi interrogatori (prima di passare alla politica) spiega: "Io ancora ora ho circa 320 cause per diffamazione nei confronti di coloro che hanno offeso quest'inchiesta", e già la voce gli trema, ma Tonino riesce a ricacciare già la commozione. Poi prosegue: "Io ancora ora ho dovuto subire, e subisco, Berlusconi si lamenta dei processi che ha subito lui. Io sono stato messo sotto inchiesta 27 volte per aver fatto l'inchiesta Mani Pulite. Non mi sono mai ribellato e ringrazio la magistratura che le ha fatte quelle inchieste. Oggi come oggi se non avessi avuto la magistratura che indagava su tutte le accuse, nei miei confronti ci sarebbe sempre stata l'idea che potevo aver commesso qualcosa da privato, che potevo aver sbagliato qualcosa da pm", ed è a questo punto che - nostalgia canaglia - Di Pietro si fa travolgere dalla commozione.

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