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Scandalo della cricca tedesca Silurato l'amico di Napolitano

Si è dimesso presidente Wulff, accusato di aver ottenuto un prestito di 500mila euro a tassi troppo favorevoli

Lucia Esposito
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Drammatica accelerazione della crisi al vertice dello Stato tedesco. Il presidente della Repubblica, Christian Wulff,  si è dimesso. L'annuncio in una  breve conferenza stampa l palazzo di Bellevue, affiancato dalla moglie Bettina. "Lascio la strada libera al mio successore", ha detto. "Ho fatto errori ma sono stato sempre in buona fede. Negli ultimi mesi ho subito una serie di pressioni, da cui io e mia moglie siamo stati feriti". Wulff ha voluto ringraziare comunque tutti, ma soprattutto la sua seconda e attuale moglie, "da sempre convinta di una Germania moderna e audace e che mi ha dato sempre un grandissimo sosstegno. E auguro al Paese -ha concluso- un futuro migliore in cui uomini e democrazia possano convivere al meglio". Lo scandalo La procura di Hannover ha aperto un'inchiesta nei confronti del presidente per interesse privato in atti di ufficio: su di lui pesa l'accusa di avere ottenuto un prestito di 500mila euro da un imprenditore amico con un tasso di favore del 4%. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la notizia di tre pernottamenti in un albergo dell'isola di Sylte di 258 euro l'uno, pagati sempre da un imprenditore a lui vicino e che Wulff dice di aver rimborsato in contanti.   Oltre ai partiti dell'opposizione anche nei settori della maggioranza di governo sta venendo meno il sostegno politico al capo dello Stato, a partire dal partito liberale, che ha già preso chiaramente le distanze. "Per rispetto alla massima carica che ricopre, Wulff deve adesso trarre le conseguenze", ha dichiarato Heiner Garg, vicepresidente del land dello Schleswig-Holstein. Un alto esponente della Csu bavarese, partito fratello di quello di Angela Merkel, ha dichiarato che è "inimmaginabile un presidente che si rechi in procura". La visita al Colle - Lo scorso lunedì Wulff era stato ricevuto in pompa magna da Giorgio Napolitano al Quirinale. Lo scorso novembre, prima delle dimissioni di Berlusconi, Napolitano avrebbe preannunciato al collega tedesco il cambio alla guida del governo italiano, con la nomina di Tremonti a senatore a vita propedeutica alla sua nomina a presidente del Consiglio. Una anticipazione che altro non era he la risposta alle pressioni tedesche contro il premier Berlusconi. Le cose poi andarono un po' diversamente e a Palazzo Chigi non ci finì Tremonti ma Monti. Ma sta di fatto chedi lì a poco Berlusconi diede effettivamente le dimissioni.    

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