Alfano: tessere, via i furbetti dal partito Niente governissimo Pd-Pdl
Il segretario Pdl al direttore Belpietro: Chi ha barato sarà cacciato, interviene su futuro Monti e scongiura l'alleanza
"Abbiamo fatto 1,2 milioni di iscritti, il numero di iscritti più alto in Europa. Se qualcuno è stato iscritto contro la propria volontà non succederà nulla, c'è infatti una norma anti furbetti che vieta il voto ai congressi per delega. Ai nostri congressi si vota solo di persona e con la carta di identità in mano. Chi ha fatto il furbetto quindi non ne avrà alcun beneficio". Così Angelino Alfano, segretario del Pdl, intervistato a 'Mattino 5' interviene nella polemica sulle presunte tessere finte nel partito. "Cosa faremo dei furbetti una volta scoperti? Li cacceremo e non faranno carriera nel Pdl" assicura Alfano. "Se ci sono state delle infiltrazioni camorristiche, come qualcuno denuncia, vigileremo. Nel caso manderemo dei commissari a verificare la regolarità della situazione e se necessario sospenderemo i congressi". Sulle possibili infiltrazioni camorristiche. "Va anche detto - aggiunge Alfano - che se ci sono camorristi o mafiosi iscritti nel Pdl che se ne vanno in giro per strada liberamente, il problema non è del Pdl ma del Paese". Guarda l'intervista di Maurizio Belpietro ad Angelino Alfano su Libero Tv Il segretario: Tessere false, via i furbetti No al governissimo Angelino Alfano esclude che nella prossima legislatura, sugli sviluppi del sostegno all'esecutivo guidato da Mario Monti, possa nascere un governissimo. "Non credo -ha obiettato Alfano, - come si fa? Mica possiamo andare alle elezioni insieme. Le differenze di fondo tra noi e il Pd non sono state colmate. Il governo Monti è nato in circostanze eccezionali e ci sarà una fase nella quale la democrazia rientrerà alla fisiologica divisione -ha concluso- tra chi la pensa in un modo e chi in un altro". Il futuro di Monti - Angelino Alfano pensa che Mario Monti non "farà una scelta di natura partitica" al termine del mandato che ha ricevuto per guidare il Paese in una fase di drammatica emergenza economico-finanziaria. "Monti -ha ricordato Alfano, è senatore a vita, quattro grandi forze politiche gli hanno dato la fiducia e non credo che lui, da patrimonio comune in questa fase di emergenza, intenda diventare patrimonio di una parte". Quanto agli altri ministri tecnici, chiamati a far parte del governo, "riteniamo possano fare le scelte che ritengano più opportune, misurandosi con il tema del consenso e del voto dei cittadini. Credo che i ministri tecnici, nominati in un momento di crisi, devono essenzialmente fare quello e non pensare alla propria carriera".