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La Rai censura Libero: quella prima pagina sparita dalle rassegne stampa

Oggi titolavamo "Lei è peggio di Lui". Critiche al direttore generale e a Celentano non gradite a viale Mazzini. E scatta la mannaia

Giulio Bucchi
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Il titolo Lei è peggio di Lui con cui Libero ha aperto l'edizione di oggi, giovedì 16 febbraio, non è andato giù ai vertici della Rai. Lei, naturalmente, era il direttore generale Lorenza, mentre Lui era Adriano Celentano, il telepredicatore che ha procurato alla Rai grandi ascolti (share al 50%), montagne di critiche, terremoti politici e, buon ultimo, anche un buco di 700mila euro per la fuga degli sponsor, preoccupati dallo sforamento di un suo eventuale sermone-bis. Il titolo di Libero era chiaro: la colpa è della dirigenza di viale Mazzini, che scegliendo il Molleggiato conosceva bene i rischi connessi. Ebbene, piuttosto che ascoltare la critica e riflettere è meglio nasconderla: e così giovedì mattina dalle rassegne stampa della Rai è sparita la prima pagina di Libero. Censurare le critiche, proprio come quando abbiamo criticato l'ennesimo aumento del canone.  

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